Israele ordina l’evacuazione di Gaza City

Martedì l’esercito israeliano ha ordinato agli abitanti di Gaza City di sgomberare la città in vista di una nuova offensiva tesa a conquistare il più grande centro urbano dell’enclave, parte di un piano di conquista che ha suscitato l’allarme su scala internazionale per il destino dell’intero territorio.

La conquista della città di un milione di palestinesi complica gli sforzi di cessate il fuoco per porre fine alla guerra che dura da quasi due anni, mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu porta avanti il suo piano di occupare tutte le roccaforti rimaste di Hamas.

Netanyahu ha affermato che Israele non ha altra scelta che portare a termine il lavoro e sconfiggere Hamas, dato che il gruppo militante palestinese ha rifiutato di deporre le armi. Hamas dal canto suo ha dichiarato che non si fermerà, a meno che non sia istituito uno Stato palestinese indipendente.

I critici internazionali sostengono che il piano di Israele, che prevede la smilitarizzazione dell’intera Striscia con lo Stato ebraico che ne assumerebbe il controllo della sicurezza, potrebbe aggravare la situazione umanitaria dei 2,2 milioni di abitanti che rischiano seriamente una carestia.

Gli sforzi di mediazione da parte di Stati Uniti, Qatar ed Egitto non sono riusciti a colmare le divergenze tra Israele e Hamas al fine di garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi rimasti detenuti da Hamas a Gaza.

Israele aveva già preso il controllo del 75% di Gaza dall’inizio della guerra scatenata dall’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023, in cui circa 1’200 persone sono state uccise e 251 prese in ostaggio e portate a Gaza, secondo i dati israeliani. Le autorità israeliane affermano che venti dei 48 ostaggi rimasti a Gaza sarebbero ancora vivi.