In questi giorni la Procura di Milano sta indagando su presunti casi di caporalato nel settore dell’alta moda. Sotto la lente dei magistrati vi sono 13 brand famosi in tutto il mondo: Dolce&Gabbana, Versace, Prada, Gucci, Missoni, Ferragamo, Yves Saint Laurent, Givenchy, Pinko, Coccinelle, Adidas, Alexander McQueen Italia, Off-White Operating
Lo schema sospettato è sempre lo stesso: un grande marchio subappalta la produzione dei suoi capi di lusso a una o più aziende, che a loro volta affidano la lavorazione a una rete di opifici cinesi. I capi vengono prodotti senza il rispetto delle condizioni minime di lavoro per poche decine di euro e rivenduti sul mercato ufficiale a prezzi stratosferici.
A differenza del passato, quando i magistrati hanno usato il pugno duro arrivando anche al commissariamento delle aziende implicate, questa volta la linea della Procura è più leggera: concedere ai marchi interessati il tempo necessario per eliminare i caporali dalle linee di produzione e ristrutturare appalti e subappalti in modo da rientrare nei confini della legalità. In caso contrario, si arriverebbe a pene esemplari.







