Kiev, i morti sono 25 ma ci sono ancora dispersi

Ci sono ancora dispersi a Kiev in seguito al massiccio bombardamento russo di giovedì; il bilancio aggiornato è di 25 morti e una cinquantina di feriti, secondo quanto riferito dalle autorità ucraine.

Sono rimasti uccisi anche quattro bambini (di età compresa tra i due e i 17 anni) e la maggior parte delle vittime viveva in una stessa palazzina, colpita durante l’attacco notturno sulla capitale effettuato tramite missili e droni. Oltre a immobili civili, sono stati colpiti obiettivi militari e un deposito ferroviario e - senza fare vittime - anche le sedi della rappresentanza dell’Unione Europea e di quella del British Council. Questo ha spinto sia Bruxelles, che Londra a convocare gli ambasciatori russi.

Nel complesso, secondo l’esercito ucraino, sono stati lanciati 598 droni e 31 missili. Fra i bersagli, centrata da due missili e gravemente danneggiata, vi sarebbe stata anche la fabbrica dei Bayraktar. Si tratta di un investimento turco per produrre alle porte della capitale ucraina i droni protagonisti nelle prime fasi del conflitto. La scorsa settimana, l’esercito russo aveva già preso di mira un’altra fabbrica straniera, un impianto di proprietà di un’azienda statunitense.

Mosca ha inoltre annunciato l’affondamento nel delta del Danubio della “Simferopol”, una nave da ricognizione della flotta ucraina. Un drone marino l’ha colpita dopo aver risalito un tratto del fiume che segna - per molti chilometri - il confine fra l’Ucraina e la Romania (e quindi dell’Unione Europea). Il portavoce della marina di Kiev, Dmytro Pletentchuk, ha riconosciuto che la nave è stata colpita e che un marinaio è morto, diversi sono rimasti feriti e alcuni sono ancora dispersi. La maggior parte dell’equipaggio sarebbe invece in salvo.

Si tratterebbe del primo attacco del genere da parte di Mosca; l’Ucraina per parte sua ha già usato più volte droni marini contro la flotta russa nel Mar Nero.