Un massiccio attacco con quasi 600 droni e 31 missili ha colpito nella notte su giovedì l’Ucraine e in particolare la capitale Kiev. Secondo l’ultimo bilancio diffuso dalle autorità, i morti sono 17 - fra cui 4 bambini - e i feriti una cinquantina.
Kiev sotto attacco, le immagini dalla capitale
Fotografie di Vincenzo Leone
Incendi sono scoppiati in diversi quartieri della città, i distretti toccati sono una ventina. Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko afferma che è stata una “notte terribile per Kiev. Molti edifici sono stati danneggiati nei quartieri di Darnytskyi, Dniprovskyi, Shevchenkivskyi, Holosiivskyi e Desnianskyi. Nel quartiere di Darnytsky, un palazzo di cinque piani è stato distrutto”. L’edificio della delegazione dell’UE a Kiev è stato danneggiato, scrive su X la commissaria per l’allargamento, Marta Kos. I Ventisette hanno convocato il rappresentante diplomatico russo a Bruxelles per esprimere le proprie rimostranze. Hanno subito gravi danni anche gli uffici del British Council e pure Londra ha convocato l’ambasciatore di Mosca.
Ancora colpite raffinerie russe
Sul fronte opposto, l’allarme aereo è scattato anche in sette oblast russi, dove il Ministero della difesa ha annunciato l’abbattimento di oltre 100 droni ucraini. Un incendio è scoppiato nella raffineria di Afipsky, nella regione di Krasnodar. Presa di mira anche quella di Kuybyshev, nella regione di Samara.
Le autorità ungheresi e slovacche hanno intanto annunciato che i rispettivi Paesi hanno ripreso a ricevere petrolio russo attraverso l’oleodotto Druzhba (Amicizia), che era stato messo fuori uso da un attacco ucraino e ora è stato riparato.

Pompieri al lavoro in un edificio colpito a Kiev
Gli sforzi diplomatici
Questo mentre Zelensky ha inviato negli Stati Uniti i propri negoziatori, guidati dal capo dell’ufficio presidenziale Andrii Yermak e dal ministro della difesa Rustem Umerov, per incontrare venerdì a New York il rappresentante di Donald Trump Steve Witkoff. Oggetto delle discussioni, le garanzie di sicurezza che Kiev chiede nel quadro di un futuro - e per ora ipotetico - accordo con Mosca che metta fine alle ostilità.
Le posizioni dei due Paesi in guerra sono ancora distanti e i rispettivi governi si accusano a vicenda di ostacolare la pace. Da un lato per le resistenze di Kiev a qualsiasi concessione territoriale (l’esercito russo controlla quasi un quinto del Paese, spinge per completare l’occupazione della regione di Donetsk e nelle ultime settimane ha messo piede anche in quella di Dnipropetrovsk), dall’altro per il categorico rifiuto di Mosca di accettare la presenza di soldati occidentali sul suolo ucraino. Un incontro fra Zelensky e Vladimir Putin non pare imminente: per il Cremlino dovrebbe servire a sigillare un accordo ora ancora in alto mare.

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