L’influenza aviaria in Germania, nel corso dell’ultima settimana, sta colpendo un numero crescente di uccelli, sia in cattività che selvatici. Dall’inizio di settembre il numero di focolai registrati negli allevamenti di pollame è salito a 35 in tutto il Paese, secondo quanto comunicato dall’Istituto Friedrich Loeffler (FLI), il centro tedesco di ricerca sulle malattie animali. Particolarmente colpite continuano ad essere le aziende agricole della Bassa Sassonia, del Meclemburgo-Pomerania Anteriore e del Brandeburgo.

Diffusione dell'influenza aviaria in Germania, aggiornato al 23.10.2025
Per contenere la diffusione dell’influenza aviaria, polli, anatre, oche e tacchini vengono soppressi negli allevamenti colpiti. Il numero di uccelli d’allevamento abbattuti a titolo precauzionale in tutta la Germania supera ormai nettamente i 500’000 esemplari. In seguito, capannoni e recinti vengono accuratamente disinfettati prima di accogliere nuovi animali.

Brandeburgo: anatre uccise in un allevamento colpito dall'influenza aviaria.
L’epidemia non si limita a colpire gli uccelli in cattività: l’influenza aviaria ha causato una moria di massa soprattutto tra le gru cenerine. Solo nel Brandeburgo sono stati trovati diverse migliaia di animali morti. Un’altra località particolarmente colpita è Kelbra, nella regione della Sassonia-Anhalt. Il lago Kelbra è stato chiuso al pubblico per evitare il contatto con i cadaveri infetti. Il personale dell’autorità per la conservazione della natura sta cercando le gru morte sulle rive del lago con l’ausilio di droni. In seguito, equipaggiati con una barca e un sacco, gli addetti proseguono al recupero dei cadaveri per evitare ulteriori contagi.
Recupero di gru cenerine selvatiche nella regione della Sassonia-Anhalt
Si tratta di una situazione inedita: è la prima volta che queste gru vengono colpite in modo così significativo dall’influenza aviaria. L’aumento dei casi di contagio e l’emergere di nuovi focolai è riconducibile al periodo di migrazione di questi e altri uccelli selvatici, che tra la fine agosto e la metà di novembre discendono dalle zone di riproduzione verso le zone di svernamento.
L’influenza aviaria in Europa
Il rilevamento del virus nelle gru cenerine solleva diverse preoccupazioni in merito sia al contagio degli animali da allevamento, sia alla diffusione del virus verso l’Europa occidentale. In Francia, la vaccinazione delle anatre - specie amplificatrice del virus - è stata resa obbligatoria, anche se a livello europeo sono stati rilevati per ora solo casi sporadici in allevamenti di pollame. In Svizzera, come riporta il sito del veterinario cantonale ticinese, la vaccinazione del pollame è vietata; la prevenzione si basa invece su provvedimenti di natura gestionale e igienico-sanitaria.

Diffusione dell'influenza aviaria in Europa, aggiornato al 23.10.2025
La situazione in Svizzera, il punto con il veterinario cantonale
L’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria (USAV) scrive che, per quanto riguarda la situazione dei casi di influenza aviaria in Svizzera, “la vigilanza rimane fondamentale”. Infatti, con l’arrivo degli uccelli migratori, anche in territorio elvetico potrebbero verificarsi dei casi di contagio. Secondo i dati disponibili, risalenti a settembre 2025, in Svizzera non sono sono stati rilevati uccelli contagiati dal virus dell’aviaria. Il bollettino radar, anch’esso aggiornato a settembre, rassicura che c’è un “rischio ridotto che l’aviaria si manifesti in Svizzera. La situazione è tuttavia anomala e va tenuta sotto controllo. Non sono ancora necessarie misure per proteggere gli effettivi svizzeri”.
Quali sono le probabilità che l’aviaria arrivi in Svizzera? Luca Bacciarini, veterinario cantonale, ha risposto ai microfoni del Radiogiornale della RSI: “Abbiamo avuto degli anni dove in Germania imperversava, in Francia, ma anche in Nord Italia la malattia era ben presente. E invece la Svizzera, ma soprattutto il Ticino, è restato indenne. Qui non abbiamo avuto nessun animale che abbia avuto questa malattia, quindi è difficile fare delle proiezioni. Ma se vedo la cartina (dei casi confermati di influenza aviaria, ndr) come è adesso, con quei casi positivi, logicamente dovrei dire che è questione di tempo prima che arrivi anche da noi, in Svizzera”.

Radiogiornale delle 12:30 del 29.10.2025: l’intervista a Luca Bacciarini, di Christian Gilardoni
RSI Info 30.10.2025, 09:51
Contenuto audio
Le gru cenerine in migrazione costituiscono un pericolo per la diffusione dell’aviaria Svizzera? Secondo Katrin Zöfel, giornalista scientifica presso la SRF e biologa, non vi è un grave rischio di contagio da parte delle gru cenerine per la Svizzera: “Le gru attualmente colpite nella Germania settentrionale non stanno migrando verso la Svizzera. Tradizionalmente migrano attraverso la Francia verso la Spagna e il Nord Africa”. Tuttavia, fare previsioni accurate è impossibile; gli esperti concordano nell’importanza di monitorare costantemente l’evoluzione della situazione.
Le raccomandazioni
Le misure igienico-sanitarie negli allevamenti in Svizzera prevede l’uso di stazioni igienizzanti, anche per quelli di piccole dimensioni. In caso di sospetto contagio, i veterinari o il servizio patologie possono effettuare un prelievo di campioni.
Siccome il virus dell’influenza aviaria può essere trasmesso anche all’uomo - sebbene i casi di effettiva trasmissione siano molto pochi e riguardano principalmente le persone a stretto contatto con uccelli d’allevamento o selvatici - e ad altri mammiferi, è importante osservare alcune misure di protezione da parte della popolazione.
Innanzitutto, si raccomanda di non toccare animali malati o rinvenuti morti in natura. Coloro che entrano in contatto professionalmente o regolarmente uccelli tenuti in cattività devono proteggersi adeguatamente. Dopo un contatto non protetto con uccelli, in particolare se ammalati, e con mammiferi ammalati, occorre prestare attenzione ai possibili sintomi della malattia. Se compaiono sintomi simili a quelli dell’influenza occorre consultare un medico e fare presente che c’è stato un contatto con uccelli d’allevamento o selvatici.
Al momento, in Europa, non sono ancora stati segnalati casi di contagio umano del virus dell’aviaria e in Svizzera non sono state registrate infezioni né in uccelli selvatici, né in uccelli in cattività.
Il virus dell’aviaria: contagio e decorso
Il virus dell’aviaria, noto come H5N1, è un agente patogeno che colpisce principalmente gli uccelli, ma può raramente trasmettersi all’uomo o ad altri mammiferi. Negli uccelli il virus causa sintomi respiratori, calo della produzione di uova e alta mortalità. Negli esseri umani, il contagio avviene per il contatto con volatili infetti o superfici contaminate. I sintomi, simili all’influenza, possono manifestarsi da 2 a 14 giorni dopo l’esposizione e variano da lievi a gravi. Attualmente non esiste un vaccino specifico per l’uomo, ma sono disponibili trattamenti antivirali.













