Bisognerà attendere almeno venerdì, a quanto sembra, per sapere quale è oggi il primo partito olandese. Inizialmente - alla pubblicazione degli exit poll dopo la chiusura dei seggi mercoledì sera alle 21 - sembrava che Geert Wilders sarebbe sceso al secondo posto, ma attualmente il suo partito di ultradestra e il partito social-liberale D66 sono appaiati.

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Telegiornale 30.10.2025, 12:30
Dopo lo spoglio di circa il 99% dei voti, secondo una proiezione, entrambi i partiti otterrebbero 26 dei 150 scranni in Parlamento.
Secondo il servizio elettorale dell’agenzia di stampa ANP, però, non tutti i voti sono stati ancora conteggiati. Resta aperto lo spoglio di una parte della città di Amsterdam, così come quello di decine di migliaia di schede espresse dall’estero.
Come detto, la prima proiezione e le precedenti stime davano ancora un vantaggio di due seggi per il D66, guidato dal candidato Rob Jetten. Nella notte Wilders ha recuperato e raggiunto il pareggio, anzi al momento ha un leggerissimo vantaggio in termini di voti. Tuttavia, il risultato rappresenta una perdita significativa per lui rispetto alle elezioni parlamentari di due anni fa: allora il suo Partito per la Libertà aveva ottenuto 37 seggi e oggi ne perde quindi 11, mentre il D66 ne guadagna 17.
Questo però non significa che gli elettori olandesi si siano allontanati dai partiti di estrema destra, poiché altri partiti dell’area hanno guadagnato consensi: il Forum per la Democrazia, considerato ancora più radicale di Wilders, ha più che raddoppiato i suoi mandati, arrivando a sette seggi. Il partito populista di destra JA21 è passato da uno a nove seggi.
Il social-liberale Jetten potrebbe diventare capo del governo
Indipendentemente da chi la spunterà di misura, il partito liberale e pro-europeo guidato da Rob Jetten, è da considerare il vincitore. Sostiene una politica climatica ambiziosa, ma non adotta posizioni classiche di sinistra in tutti gli ambiti: nel settore sociale e sanitario, ad esempio, punta a risparmi, anche per compensare l’aumento dei costi della difesa.
Il successo inatteso del D66 è attribuito in gran parte al suo candidato: Jetten, 38 anni, ex atleta, apertamente omosessuale, ha ottenuto consensi nei dibattiti televisivi, apparendo dinamico e di buon umore. È ora considerato il favorito per la carica di primo ministro. Sarebbe il più giovane nella storia dei Paesi Bassi.
Tutti i principali partiti hanno escluso un’alleanza di governo con Wilders, il che rende improbabile la sua nomina. Durante la serata elettorale, Wilders è stato interrogato dai giornalisti se ritenesse un errore aver abbandonato il precedente governo dopo meno di un anno. Il 62enne ha risposto che con quella decisione ha “dimostrato carattere”, poiché i suoi tre partner di coalizione non avevano rispettato gli accordi sulla politica d’asilo.
La frammentazione del panorama politico continua
Secondo le ultime proiezioni, il partito dell’ex premier Mark Rutte oggi segretario generale della NATO, il VVD (liberale di destra), dovrebbe ottenere 22 seggi. L’alleanza rosso-verde GroenLinks-PvdA ne riceverebbe 20, e il loro candidato Frans Timmermans ha annunciato immediatamente le dimissioni. Seguono i cristiano-democratici con 18 seggi. In totale, si prevede che 15 partiti entreranno nel Parlamento dell’Aia. Nei Paesi Bassi non esiste una soglia di sbarramento.

RG 07.00 del 30.10.2025 La corrispondenza di Andrea Ostinelli
RSI Info 30.10.2025, 09:17
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