La Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo si pronuncerà oggi (martedì) sul ricorso presentato da Les Aînées pour le climat e su altri casi simili che coinvolgono Francia e Portogallo, influenzando il modo in cui i tribunali gestiranno le questioni climatiche in futuro.
La causa originale dell’associazione Les Aînées pour le climat era stata respinta nel maggio 2020 dal Tribunale federale svizzero, che aveva motivato la decisione sostenendo che le donne anziane non erano più colpite dagli effetti del cambiamento climatico rispetto ad altri gruppi demografici. Il tribunale aveva ritenuto non violati i diritti fondamentali alla vita e alla privacy delle ricorrenti, indicando la politica come canale appropriato per tali rivendicazioni.
Davanti alla CEDU, l’associazione ha tentato di argomentare con degli studi la maggiore vulnerabilità delle donne anziane rispetto a questi fenomeni, rivendicando protezione statale. La Svizzera ha però risposto difendendo la propria azione ambientale e sottolineando come la Corte europea dei diritti dell’uomo non dovrebbe essere il foro dove si decidono le politiche climatiche nazionali. Un precedente della Corte internazionale di giustizia dell’Aia stabilì, tuttavia, l’obbligo per gli Stati di ridurre le emissioni di gas serra.
Al momento non è chiaro quale potrà essere il giudizio della CEDU e si pone la questione sulla capacità dell’associazione di far valere i diritti che rivendica. La sentenza potrebbe però richiedere alla Svizzera l’adozione di misure più concrete per la protezione climatica o di riesaminare il caso se venissero identificare violazioni procedurali.
Al via la marcia delle anziane per il clima
Telegiornale 08.04.2024, 20:00