Il divieto è scattato pochissimi giorni fa, più precisamente mercoledì 10 dicembre: da allora in Australia i minori di sedici anni non possono avere un account sui social media. Un divieto che vale per dieci piattaforme.
Tra queste si conta anche il sito di discussione online Reddit, che ha però annunciato battaglia: venerdì ha presentato un ricorso all’Alta Corte australiana per annullare il divieto. L’azienda, con sede a San Francisco e che a livello mondiale conta oltre 100 milioni di utenti attivi giornalieri, ritiene che il provvedimento sia illegittimo, in quanto limita la libertà di espressione politica.
E se la Corte dovesse comunque giudicare come legale il divieto, Reddit sottolinea inoltre che - a differenza di altre piattaforme - il suo forum online non può essere considerato come un social media.
Più tempo per lo sviluppo dei giovani
La commissaria australiana per la sicurezza online, Julie Inman Grant, afferma che il divieto ha lo scopo di dare ai bambini e ai giovani più tempo per svilupparsi “senza l’influenza nociva dei social media”. E ricorda che il provvedimento non interessa i servizi di messaggistica, le e-mail, le chiamate vocali e video, i giochi online e i programmi educativi. Sono per esempio esclusi WhatsApp e la piattaforma di gioco Roblox.
Fatto sta che, lo sottolinea Reddit, secondo la legge australiana gli scambi su argomenti politici possono essere limitati soltanto in casi giustificati e con moderazione. Il divieto in questione escluderebbe invece in modo generalizzato tutti gli utenti di età inferiore ai 16 anni dal dibattito politico sulle piattaforme online. E Reddit definisce “illogica” la scelta dei servizi interessati dal provvedimento.
Il ricorso di due quindicenni
Il ricorso presentato da Reddit non è comunque il primo. Già alla fine di novembre ne era stato inoltrato uno dal Digital freedom project, un’organizzazione australiana per i diritti digitali. Anche in questo caso si parlava di violazione del diritto implicito alla comunicazione politica. I ricorrenti erano due quindicenni.
La fragilità del divieto
All’introduzione del divieto, il premier Anthony Albanese aveva parlato di “un giorno storico in cui le famiglie riprendono il controllo sui giganti tecnologici”. Ma non mancano i dubbi sulla sua applicazione, in quanto il governo non ha imposto una tecnologia specifica per la verifica dell’età. E già oggi tre bambini su quattro sotto i 13 anni aggirano i controlli e strumenti come il VPN rendono facile eludere le restrizioni.
Radiogiornale delle 07.00 del 10.12.2025 - Social vietati in Australia agli under 16: il servizio di Dario Castaldo
RSI Info 10.12.2025, 07:00
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