Reso celebre dal film "Hotel Rwanda" del 2004, in cui si racconta come salvò 1'000 persone dal massacro durante il genocidio ruandese di 26 anni fa, Paul Rusesabagina è a processo da mercoledì a Kigali. Sono 13 i capi di imputazione - fra cui quelli di terrorismo e omicidio per un presunto sostegno a un gruppo - a carico del 66enne hutu moderato, divenuto critico del presidente Paul Kagame. Esiliato negli Stati Uniti e in Belgio dal 1996, Rusesabagina ha preso la cittadinanza del paese europeo, al quale ora la figlia chiede di intervenire affinché venga liberato, denunciando un "processo iniquo".
Contrariamente a quanto sostiene Bruxelles, "l'assistenza consolare non è effettiva, gli viene rifiutato l'accesso al suo avvocato e non ha ricevuto i medicamenti inviatigli", ha sostenuto Carine Kanimba.
La difesa denuncia inoltre il rapimento del suo assistito: Rusesabagina era stato arrestato in circostanze poco chiare in agosto, scendendo da un aereo che credeva diretto in Burundi.