Sono circa 300’000 le persone che hanno partecipato sabato a Londra alla marcia in favore del popolo palestinese, come riferito dalla polizia che ne aspettava in piazza circa mezzo milione. Una cifra oltrepassata, invece, secondo gli organizzatori che parlano di 800’000 partecipanti.
Con canti e cartelli hanno chiesto “Libertà per la Palestina” e la fine degli attacchi israeliani alla Striscia di Gaza marciando dal centro di Hyde Park fino all’ambasciata statunitense sul Tamigi. Alla marcia di protesta hanno partecipato anche sindacati e politici britannici, tra cui l’ex leader del Partito Laburista, Jeremy Corbyn.
La marcia di protesta si è svolta nel Giorno dell’Armistizio, il più importante giorno britannico di commemorazione dei caduti della prima Guerra Mondiale. La polizia ha arrestato più di 90 nazionalisti britannici vicino al percorso della manifestazione e si temeva che gli esponenti della destra avrebbero tentato di attaccare i manifestanti. Già in mattinata erano scoppiati scontri tra agenti di polizia e contro-dimostranti. La polizia in questi giorni sta anche prendendo provvedimenti per rassicurare la comunità ebraica che è stata colpita da un’impennata di incidenti antisemiti da quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre e le forze israeliane hanno risposto con attacchi e invio di truppe nella Striscia di Gaza.
Manifestazioni anche a Ginevra e a Zurigo
Anche in Svizzera, come altrove nel mondo, si sono tenute sabato due manifestazioni a sostegno dei palestinesi. A Ginevra sono scese in piazza circa 2’000 persone, mentre a Zurigo erano un migliaio. Sulle rive del Lemano hanno chiesto di esercitare pressioni sulle autorità federali. “Quale membro del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e depositaria delle Convenzioni di Ginevra, la Svizzera ha il dovere di chiedere un cessate il fuoco immediato”, ha detto un oratore. “Cassis, dimettiti!”, ha scandito la folla.
A Zurigo la dimostrazione, organizzata sulla Helvetiaplatz, era autorizzata. I partecipanti hanno intonato la controversa canzone “From the river to the sea Palestine will be free”, etichettata come chiaramente antisemita dagli israeliani, in quanto nega a Israele e i suoi cittadini il diritto di esistere. La manifestazione è stata sorvegliata da un nutrito contingente di polizia.
La città di Berna ha adottato un approccio più restrittivo: ha infatti deciso che non saranno più permesse grandi manifestazioni nel centro della città dal 17 novembre fino a Natale.
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