Il 30 marzo 1981 è una di quelle date della storia che - con il passare del tempo - si tendono a dimenticare. Io invece me lo ricordo bene, quel lunedì 30 marzo del 1981, anche a distanza di anni. È il giorno in cui attentarono alla vita di Ronald Reagan. Allora avevo appena compiuto 5 anni e il tentato assassinio al presidente degli Stati Uniti è il primo, vero, vivido ricordo che ho di un fatto di cronaca.
James Brady e Ronald Reagan
Ricordo che il giorno dopo, eccezionalmente, i miei genitori mi consentirono di guardare con loro il telegiornale. Ricordo il dottore che aveva operato Reagan mostrare in televisione un disegno appeso a una lavagna che indicava la distanza del proiettile appena rimosso dal cuore del presidente americano: meno di un inch, poco più di due centimetri.
John Hinckley viene fermato dopo aver sparato al presidente e la sua foto segnaletica
In fin dei conti – pur essendo il bersaglio designato – Ronald Reagan, che si era insediato da appena due mesi alla Casa Bianca, era stato quasi una vittima collaterale della sparatoria. Dei sei colpi esplosi dall’attentatore, uno squilibrato poco più che ventenne di nome John Hinckley Junior, soltanto il sesto aveva raggiunto il presidente, e oltretutto dopo una parabola che aveva visto il proiettile rimbalzare sulla portiera della Limousine presidenziale prima di penetrare sotto l’ascella dell’ex attore di Hollywood. Oltre a due agenti dei servizi segreti, le ferite più gravi le riportò il portavoce del presidente James Brady, che rimase paralizzato e a cui ancora oggi è dedicata la sala stampa della Casa Bianca.
Voleva far colpo su Jodie Foster
L’uomo che aveva cercato di uccidere il presidente, John Hinckley, rampollo di una famiglia benestante con seri problemi mentali, con il suo folle gesto voleva fare colpo sull’attrice Jodie Foster, la ragazzina prodigio del film “Taxi Driver” di cui si era morbosamente infatuato. A causa dei suoi disturbi mentali, Hinckley fu scagionato da tutti i capi di imputazione e rinchiuso per 40 anni in un istituto psichiatrico per malati criminali di Washington, DC.
Hinckley - May Your Dreams Come True
RSI Info 02.09.2022, 16:32
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Da qualche settimana, John Hinckley è tornato in libertà incondizionata, vive in Virginia e cerca di redimersi scrivendo canzoni e tentando il successo come cantautore. Il momento in cui l’ho chiamato per chiedergli un’intervista e all’altro capo del telefono ho sentito la sua voce è stato davvero surreale. E non soltanto perché per anni – lungo il tragitto in bicicletta da casa al lavoro – passavo spesso davanti all’Hotel Hilton di Washington, il luogo dell’attentato. Ma proprio perché il tentato assassinio di Reagan ha avuto un impatto così forte sul mio immaginario di bambino. Se sono diventato un giornalista, forse lo devo anche alle impressioni di quel telegiornale della mia infanzia.
Hinckley - Never Ending Quest
RSI Info 02.09.2022, 16:33
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Oggi Hinckley cerca di lasciarsi dietro di sé l’infamia dell’attentato, scrive musica – ispirato da Bob Dylan – e vuole dimostrare all’America e al mondo di essere un uomo cambiato. Con le sue luci e le sue ombre, le cadute e le risalite, la sua è una di quelle storie che possono accadere soltanto in America. Una storia di infamia e di redenzione: sei proiettili che potevano cambiare la storia del Novecento, come sei sono le corde di una chitarra sulle quali John Hinckley cerca di comporre gli accordi di una nuova vita.
L'uomo che sparò a Ronald Reagan
SEIDISERA 16.09.2022, 21:22
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