Emmanuel Macron ha comunicato la sua rinuncia al vitalizio previsto per legge. Né al termine del mandato, né nel giorno in cui andrà in pensione, come da lui stesso affermato, percepirà la rendita che una legge del 1955 prevede per gli ex presidenti della Repubblica.
Nel momento più delicato della crisi sociale in Francia, mentre gli scioperi contro la riforma delle pensioni entrano nella terza settimana, Macron non si sottrae alla regola da lui stesso dettata per tutti.
Infatti, ha annunciato di volersi conformare a una pensione come quella che intende imporre a tutte le categorie di lavoratori francesi.
"Quella legge deve essere messa in conformità, quindi non percepirà la somma che gli assegnerebbe l'attuale norma. Siamo in un'epoca in cui i politici devono essere esemplari", ha fatto sapere un suo consigliere all'Eliseo.
Sarà quindi il primo presidente a rinunciare ai 6'220 euro lordi al mese (circa 6'800 franchi svizzeri) previsti a prescindere dall'età o dalla durata del mandato esercitato o dal cumulo dei redditi.