A Marsiglia è in corso una guerra sanguinosa tra clan criminali per il controllo di traffici di armi e droga nei quartieri più poveri. Tre uomini sono stati assassinati solo nell'ultimo fine settimana. Nella notte fra sabato e domenica, due giovani di 25 e 26 anni sono stati freddati da alcune persone che si trovavano a bordo di alcune auto. Qualche ora dopo, il corpo di un uomo carbonizzato è stato trovato in un veicolo bruciato.
Quello del traffico di armi e droga è un business da oltre 15 milioni di euro al mese, e che dal 25 giugno ha provocato la morte di 13 persone, tutte o quasi sotto i 30 anni. Mercoledì scorso però è stato ucciso a colpi di mitra anche un ragazzino di 14 anni, nelle vicinanze di una delle principali piazze di spaccio. Si è trattato dell'ennesimo regolamento di conti, indotto anche da una serie di arresti o dall'uscita dal carcere di malavitosi che alimentano nuovi scontri, talvolta gestiti dall'estero, dove si sono rifugiati i capiclan.
Si tratta di una situazione che sembra essere ormai sfuggita di mano alle autorità locali e che è finita anche sul tavolo di Emmanuel Macron. Il presidente francese, infatti, è alle prese con un piano di lotta alla criminalità marsigliese da presentare entro metà settembre e che comprende interventi nelle scuole, investimenti nelle infrastrutture e potenziamento delle forze dell'ordine.