Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato in un’intervista telefonica con l’emittente televisiva statunitense CNBC della telefonata di giovedì scorso con la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.
“Recentemente ho fatto qualcosa con la Svizzera. Ho parlato con il primo ministro (riferendosi appunto a Keller-Sutter, che primo ministro però non è, ndr). La signora era gentile, ma non voleva ascoltare”, ha detto Trump. Ha poi rincarato la dose: “E sostanzialmente non hanno pagato dazi doganali. E io ho detto: abbiamo un deficit di 41 miliardi di dollari con voi, signora. Non la conoscevo. E voi volete pagare l’uno per cento di dazi doganali? (...) E io ho detto: non pagherete l’uno per cento”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti.
Trump, sempre in relazione alla Svizzera, ha menzionato anche i farmaci: “Fanno fortuna con i farmaci. E producono i nostri prodotti farmaceutici in Cina, in Irlanda e ovunque altrove”.

Dazi USA: avanti con i negoziati
Telegiornale 04.08.2025, 20:00
Minaccia di dazi sui farmaci fino al 250%
A questo proposito nell’intervista Trump ha annunciato che nelle prossime settimane emanerà i dazi doganali per l’industria farmaceutica, specificando che i dazi inizialmente saranno “bassi”, ma non ha escluso inasprimenti futuri: “Tra un anno, un anno e mezzo al massimo il tasso aumenterà al 150% e poi al 250%”. “Vogliamo che i farmaci siano prodotti nel nostro paese”, ha detto Trump alla CNBC.
I dazi rappresentano il tentativo del presidente di incentivare le aziende farmaceutiche a spostare le operazioni di produzione negli Stati Uniti in un momento in cui la produzione nazionale di farmaci si è drasticamente ridotta negli ultimi decenni. Negli ultimi sei mesi, aziende come Eli Lilly e Johnson & Johnson hanno annunciato nuovi investimenti negli Stati Uniti per guadagnare la benevolenza del presidente.
I dazi pianificati infliggerebbero un duro colpo all’industria farmaceutica, che ha da parte sua avvertito che i dazi potrebbero far aumentare i costi, scoraggiare gli investimenti negli Stati Uniti e interrompere la catena di approvvigionamento dei farmaci, mettendo a rischio i pazienti. Le case farmaceutiche stanno già affrontando le conseguenze delle politiche di Trump sui prezzi dei farmaci, che secondo loro minacciano sia i loro profitti che la loro capacità di investire in ricerca e sviluppo.
Infine, la prossima settimana, ha affermato il presidente USA sempre nell’intervista, verranno comunicate “le nuove tariffe sui semiconduttori”, settore considerato strategico per la sicurezza nazionale e l’economia americana.

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