Ricorrono oggi, 6 agosto, gli 80 anni dai bombardamenti atomici del Giappone. Il 6 agosto del 1945 venne colpita la città di Hiroshima, tre giorni dopo (il 9) quella di Nagasaki. Per l’occasione, abbiamo intervistato il professor Peter Kuznick, esperto delle implicazioni delle armi atomiche nel contesto globale. La sua è una posizione estremamente critica circa l’uso delle bombe atomiche per far finire la Seconda guerra mondiale:
“Gli americani erano pienamente consapevoli del fatto che usare le bombe atomiche avrebbe ucciso decine di migliaia di persone”, dichiara, perentorio, ai nostri microfoni Peter Kuznick, professore associato di storia all’American University di Washington D.C. e direttore dell’Istituto sugli studi nucleari. “In effetti, era proprio quello l’obiettivo”, spiega il professore, poiché “scelsero una base militare posta nel mezzo delle abitazioni di operai e della popolazione civile, per creare l’effetto più drammatico possibile”.
Inoltre, le autorità americane “sapevano degli effetti delle radiazioni. Erano stati avvisati di questo prima dei test ad Alamogordo, il 16 luglio 1945”, quindi “direi che erano pienamente consapevoli di quanto pericolosa, potente, distruttiva e letale sarebbe stata la bomba, compresi gli effetti delle radiazioni”.

Un uomo cammina tra le macerie vicino ai resti dell'edificio della Camera di Commercio e dell'Industria di Hiroshima
Le bombe usate come monito per i sovietici
In molti, ancora oggi, pensano che le bombe vennero sganciate per porre fine alla guerra nel Pacifico, per fare arrendere i giapponesi, ma secondo Kuznick questo non è vero: “I giapponesi erano già stati sconfitti; stavano cercando di arrendersi” da tempo, sostiene. Perciò “il vero obiettivo non erano i giapponesi”, le bombe vennero usate “come avvertimento ai sovietici* se questi avessero cercato di interferire con i piani statunitensi in Europa o nel Pacifico”, in quanto “avrebbero subito questo, e molto, molto di più di quello che hanno subito i giapponesi a Hiroshima e Nagasaki”. “La cosa significativa è che questo è esattamente il modo in cui i bombardamenti atomici furono interpretati dal Cremlino”, aggiunge il professore.

La colonna di fumo si alza sopra Hiroshima dopo il bombardamento
Nonostante questa consapevolezza storica però “per decenni agli americani è stata raccontata la menzogna che le bombe atomiche fossero necessarie per porre fine alla guerra” e che “l’alternativa fosse l’invasione del Giappone da parte degli Stati Uniti”. Harry Truman, presidente statunitense dell’epoca, “scrisse falsamente nelle sue memorie che il generale Marshall gli disse che ‘mezzo milione di ragazzi americani sarebbero morti in un’invasione’”. Il presidente, in seguito, insistette “anche sul fatto che era preoccupato per i milioni di giapponesi che sarebbero morti se gli Stati Uniti avessero invaso”.

Una foto fornita dal Museo della Bomba Atomica di Nagasaki mostra una veduta del fungo atomico fotografato da terra il 9 agosto 1945, giorno del bombardamento.
Può il “bene superiore” giustificare sempre l’uso di un “male minore”?
Sganciare le bombe “non credo sia stato giustificato. Non credo fosse necessario”, sottolinea il professore, spiegando che il gesto fu “un oltraggio, e un crimine di guerra per come è stata usata nel 1945” uccidendo “inutilmente centinaia di migliaia di civili innocenti”. Ancora più grave è che “uccidere centinaia di migliaia di civili è un crimine di guerra. È inconcepibile”, ma “minacciare tutta l’umanità con la distruzione, con l’estinzione, è ancora peggiore”. Dal 1945 “viviamo con questa spada di Damocle sospesa sulle nostre teste”.
*Nel video in cima all’articolo, l’intervista completa al prof. Peter Kuznick in occasione degli 80 anni dai bombardamenti atomici in Giappone. *Il nucleo delle sue argomentazione (la bomba come strumento di “diplomazia atomica” contro l’URSS e la tesi che il Giappone fosse già pronto ad arrendersi) rappresenta una delle due principali scuole di pensiero storiografico sull’argomento. Riflette una prospettiva critica degli eventi, che mette in discussione le motivazioni ufficiali del governo statunitense.
RG 07.00 del 06.08.2025 - 80 anni dalle bombe atomiche: il servizio di Lorenzo Lamperti
RSI Info 06.08.2025, 07:11
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