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"Migrante sano, ma esausto"

INTERSOS lancia un appello dalla Grecia: "Nessuna emergenza, nessuna epidemia, pensiamo all'integrazione"

  • 14.09.2016, 09:00
  • 07.06.2023, 23:01
03:30

Un angelo tra i migranti a Salonicco - Romina Vinci

RSI Info 14.09.2016, 08:00

Con la sua clinica mobile, ogni giorno percorre in lungo e in largo i campi intorno a Salonicco, offrendo un presidio sanitario ai migliaia e migliaia di profughi che da più di cinque mesi sono bloccati in Grecia. Ogni sera termina il servizio alla stazione della città, dove ci sono i migranti accampati in uno spiazzo antistante lo snodo ferroviario.

Alessandro Verona, coordinatore medico del progetto INTERSOS in Grecia, si trova nel Peloponneso da fine aprile. L’anno scorso era stato a Crotone, gestendo anche lì l’ondata migratoria che aveva spiazzato l’Italia. I parallelismi tra le due esperienze vengono spontanei, e Alessandro Verona parla senza filtri: “Non ci sono problemi sanitari, non ci sono epidemie, i migranti che arrivano in Europa sono persone sane. Basta con le fobie secondo le quali chi viene da lontano porta malattie, quelli che partono sono le persone che stanno fisicamente meglio”.

Il medico di INTERSOS cita la teoria del “Migrante sano – migrante esausto”, secondo la quale le persone che arrivano sono sane, e si ammalano una volta giunte sul nostro territorio, a causa delle precarie condizioni in cui sono costrette a vivere. Le patologie che si riscontrano sono infatti più ad incidenza abitativa che patologica.

In un mondo che grida all’allarmismo e in preda alla paura dell’altro, il portavoce di INTERSOS cerca di dare un parere oggettivo e scientifico. Punta il dito contro l’UE, un continente che nel suo nome ha la parola Unione, ma che di unione non sta dimostrando niente in questo momento, impegnato com’è a mettere alla porta persone che scappano dalle guerre.

Alessandro Verona dice no al sensazionalismo mediatico, definisce criminale il patto Europa-Turchia e scuote la testa davanti alla parola Emergenza: “Ci troviamo davanti ad un evento epocale con cui avremo a che fare sempre, non passa. Bisogna trovare forme sensibili e intelligenti per far convivere culture diverse”. “Il vero problema - aggiunge - è la mancanza di integrazione”.

Romina Vinci

Il nostro dossier Le vie dei migranti

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