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Morti e arresti a Teheran

L'ONU denuncia la "violenta repressione" della polizia durante le proteste per la giovane Mahsa Amini uccisa perché non portava il velo

  • 20 settembre 2022, 13:16
  • 24 luglio 2023, 19:54

RG 12.30 del 20.09.22: proteste in Iran dopo la morte di una 22enne, il servizio di Chiara Savi

RSI Info 20.09.2022, 12:45

  • Keystone
Di: Ats/Afp/Reuters/Spi

Alcune persone sarebbero state uccise in Iran durante le proteste per la morte di Mahsa Amini, la 22enne arrestata perché non portava il velo in modo “appropriato” e deceduta tre giorni dopo, il 13 settembre, in un ospedale a causa delle percosse degli agenti. Anche se la polizia morale, che l’ha fermata, nega ogni responsabilità.

Iran, proteste sempre più accese

Telegiornale 20.09.2022, 14:30

Secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Nada Al-Nashif, “la violenta repressione” messa in atto in diverse città del paese, compresa Teheran, avrebbe causato da due a cinque vittime. Nella capitale la polizia ha “sparato munizioni vere” e usato gas lacrimogeni. L’agenzia di stampa Fars ha riferito di manifestanti arrestati lunedì sera e di altri dispersi con l’utilizzo di manganelli.

“Diverse centinaia di persone hanno scandito slogan contro le autorità e, tra loro, diverse donne si sono tolte lo hijab (il velo femminile che in Iran è obbligatorio)” ha detto Fars.

All’indomani delle manifestazioni di piazza si registra anche una presa di posizione inabituale da parte di un parlamentare iraniano. Jalal Rashidi Koochi ha infatti dichiarato all’agenza di stampa ISNA che la polizia morale “non ottiene alcun risultato, salvo causare danni al paese. Il problema è che certe persone non vogliono vedere la verità”.

Di diverso tenore il messaggio su Twitter del governatore di Teheran, Mohsen Mansouri, secondo il quale le proteste nella capitale sono state “organizzate con l’obiettivo di creare disordini”.

Tra le reazioni internazionali, spicca quella della Casa Bianca che parla di morte "imperdonabile". "Continueremo a ritenere i funzionari iraniani responsabili per questi abusi dei diritti umani" ha affermato Jake Sullivan, il consigliere alla sicurezza nazionale USA.

Una richiesta di chiarimenti arriva infine dallo stesso Alto Commissario dell’ONU: “La tragica morte di Mahsa Amini e le accuse di tortura e maltrattamenti - ha detto Nada Al-Nashif - devono essere indagate in modo rapido, imparziale ed efficace da un’autorità indipendente competente, assicurando che la sua famiglia abbia accesso alla giustizia e alla verità”.

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