LA GUERRA IN UCRAINA

Mosca: strategia di sicurezza USA in linea con noi

Visione di Trump coerente con la nostra, dice Peskov - Forze russe avanzano a Kharkiv - Cassis: preparare OSCE a gestire una eventuale tregua durante la presidenza svizzera - Preoccupazione IAEA per centale di Zaporizhzhia

  • Oggi, 07:53
  • Oggi, 14:44
Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov non si sbottona
06:10

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Notiziario 07.12.2025, 07:00

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Di: AFP/REUTERS/AP/MgR 

I contenuti della nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti annunciata da Donald Trump - che critica duramente l’Europa evocando il rischio di “cancellazione della civiltà” - sono “coerenti” con la visione di Mosca e possono garantire un “lavoro costruttivo” con gli Stati Uniti sulla soluzione ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, citato dall’agenzia Tass.

“Gli aggiustamenti sono in gran parte coerenti con la nostra visione”, ha osservato. “Forse possiamo sperare che questa possa essere una modesta garanzia che saremo in grado di continuare in modo costruttivo il lavoro congiunto per trovare una soluzione pacifica in Ucraina”.

La strategia presentata venerdì dalla Casa Bianca, con le sue frasi sprezzanti sull’Europa, continua a fare molto discutere nelle capitali europee, dove ha provocato vivo disappunto.

Russia abbatte 78 droni ucraini

La Russia ha intensificato gli attacchi su tutta l’Ucraina, con raid di droni e missili, che questa notte hanno preso di mira in particolare la regione di Poltava. Mosca, dal canto suo, riferisce di 77 droni abbattuti in oltre sette regioni della Russia meridionale e centrale, compresa la Crimea, conquistata all’Ucraina ed annessa nel 2014. Il teatro degli abbattimenti più numerosi è stato la regione di Saratov.

In mattinata Mosca ha annunciato di avere preso il controllo del villaggio di Kucherivka, nella regione di Kharkiv (nord del Paese).

Drone Ucraina
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Un pilone dell’energia elettrica è stato danneggiato nella regione di Rostov, in Russia, al confine con l’Ucraina, a circa 1’000 chilometri da Mosca. Circa 250 residenti sono rimasti senza elettricità. Sia la Russia che l’Ucraina stanno prendendo di mira infrastrutture energetiche, come raffinerie e impianti di produzione e distribuzione dell’energia elettrica. Mosca raramente fornisce dettagli sui danni inferti dall’Ucraina e non conferma quasi mai i danni subiti dalle proprie infrastrutture militari.

Preoccupazioni IAEA per Zaphoryhyhia e Chernobyl

La centrale nucleare di Zaporizhzia, che si trova sulla linea del fronte in Ucraina, è temporaneamente off-line nella notte a causa delle attività belliche. Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) Mariano Grossi. L’impianto si è riconnesso alla rete da 330 kiloVolt dopo circa mezz’ora, mentre una seconda linea da 750 kV rimane scollegata.

La IAEA aveva gié espresso preoccupazione per la centrale di Chernobyl, dopo che un’ispezione condotta nei giorni scorsi sul sarcofago protettivo ha rivelato segni di danni causati da un drone. Il sarcofago è stato completato nel 2019 per confinare la radioattività dell’impianto, esploso nel 1986.

Per la IAEA sono necessari lavori di riparazione perchè la funzione di contenimento della radioattività non è più assicurata, mentre gli impianti di monitoraggio e la struttura portante non sono stati danneggiati. L’Ucraina afferma che il drone che ha danneggiato la centrale è stato lanciato dalla Russia.

Cassis: prepararsi per un cessate il fuoco

Ignazio Cassis vuole che l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa - che nel 2026 sarà presieduta dalla Svizzera - sia pronta a gestire un eventuale cessate il fuoco tra la Russia e l’Ucraina, attuando delle misure di ristabilimento della fiducia tra le parti. Lo ha spiegato in una intervista che appare oggi sul SonntagsBlick.

Le misure di ristabilimento della fiducia sono una pratica militare diffusa, dopo il raggiungimento di un accordo di cessazione delle ostilità. Possono includere, ad esempio, visite non annunciate di una delle ex parti in conflitto alle installazioni militari dell’altra parte, sotto supervisione internazionale, per accertarsi che le misure di riduzione del potenziale offensivo, concordate tra le parti, vengano effettivamente implementate.

Secondo il consigliere federale, l’OSCE potrebbe in particolare dispiegare osservatori lungo la linea di tregua e controllare la tenuta di elezioni regolari. “Ma la linea del fronte attualmente si estende per 1’300 km, troppi per una piccola organizzazione come l’OSCE, ci vorrebbe un impegno importante da parte degli Stati membri”.

E’ importante farsi trovare pronti per un eventuale accordo, spiega Cassis, che però non nasconde come l’OSCE, al pari di altre istituzioni multilaterali, stia vivendo un momento di grande difficoltà.

Nata nel 1994 come erede della CSCE - la celebre Conferenza di Helsinki del 1995 che segnò il passaggio dalla guerra fredda alla coesistenza pacifica - l’OSCE è una organizzazione non basata su un trattato, che raggruppa tutti i paesi europei, incluse le repubbliche dell’ex URSS, più Stati Uniti e Canada. Da anni è di fatto paralizzata dalla “guerra non dichiarata” tra Russia e Occidente e il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump non l’ha certo aiutata.

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