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Per la nuova sinistra tedesca bisogna trattare con Mosca

Il primo congresso del Bündnis Sahra Wagenknecht approva il programma per le elezioni europee di giugno, dove a est potrebbe ottenere un buon risultato

  • 27 gennaio, 16:37
  • 27 gennaio, 19:31
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Sahra Wagenknecht, a sinistra, con la copresidente del BSW Amira Mohamed

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Di: AFP/Reuters/pon 

Sahra Wagenknecht, esprimendosi sabato al primo congresso del nuovo partito tedesco che porta il suo nome, ha lanciato un appello affinché si negozi con la Russia per mettere fine al conflitto in Ucraina e Berlino interrompa la consegna di armi a Kiev. Sono forniture “per una vittoria alla quale nemmeno i generali ucraini credono più”, ha detto. “Questa guerra deve finire molto rapidamente tramite trattative”.

Il “Bündnis (Alleanza, ndr) Sahra Wagenknecht - per la ragione e la giustizia” è l’ultimo nato sulla scena politica tedesca. La sua fondatrice, con nove compagni, aveva lasciato in ottobre Die Linke per creare una nuova formazione di sinistra radicale, lanciata formalmente l’8 gennaio. I delegati riuniti questo fine settimana al Kosmos, un ex cinema di Berlino Est situato sulla storica Karl-Marx-Allee, erano 450.

La 54enne leader è nata a Jena, nell’ex Germania comunista, ha già lanciato un progetto simile alcuni anni fa - poi abortito - e condivide con parecchi connazionali originari dei Länder orientali una certa diffidenza nei confronti dell’Occidente. In un contesto di crescente polarizzazione della politica tedesca, proprio in quella parte del Paese potrebbe raccogliere i maggiori consensi nei prossimi due appuntamenti elettorali: quello europeo di giugno e quello regionale di settembre. È la stessa area della Germania in cui cresce anche l’Alternative für Deutschland, formazione di estrema destra che da mesi vola nei sondaggi e che una parte della politica tedesca vorrebbe mettere fuori legge.

Nel suo discorso Wagenknecht ha dato alla coalizione di Governo (socialdemocratici, Verdi e liberali) la responsabilità della crescita dell’AfD, frutto di una politica che giudica ingiusta e inadeguata.

Il programma per le elezioni europee, che i delegati hanno avallato, è critico nei confronti dell’UE come è strutturata oggi. Afferma che quanto può essere gestito meglio a livello locale, regionale o di Stato non deve essere lasciato alla tecnocrazia di Bruxelles. Per ciò che concerne la politica climatica, si scaglia inoltre contro il commercio di certificati CO2 quale strumento per raggiungere una migliore protezione dell’ambiente.

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SEIDISERA DEL 27.01.2024

RSI Info 27.01.2024, 19:28

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