I depositi di olio di girasole dell’azienda ginevrina Allseeds Group sono stati colpiti sabato negli attacchi russi sul porto fluviale di Pivdennyi, a una cinquantina di chilometri da Odessa. Nell’attacco un impiegato è morto (è la prima volta che questo accade, ha confermato a SEIDISERA della RSI il direttore Cornelis Vrins) e altre due persone sono rimaste ferite. Mentre venerdì sera un attacco missilistico nella medesima regione aveva causato otto morti e una quindicina di feriti, secondo il governatore Oleh Kiper.
Migliaia di tonnellate di olio - che dopo essere stato raffinato e imbottigliato in Europa arriva anche nei nostri supermercati - sono andate perdute durante i recenti raid aerei russi. “Questo è l’ottavo bombardamento dall’inizio della guerra”, ha specificato il direttore, la cui azienda opera da 28 anni in Ucraina nel commercio di oli vegetali e cereali. Il conflitto significa anche “danni industriali”, ha aggiunto. Subito dopo l’inizio della guerra, la produzione era stata interrotta ma poi era ripresa con l’apertura del corridoio sul Mar Nero. I dipendenti nel frattempo “sono scesi però da circa 500 a 350” e i nuovi bombardamenti rischiano di creare nuovi problemi. Intanto, “il terminal è ancora in fiamme”. Vrins non intende però mollare, vuole continuare a garantire i salari e uno sbocco di mercato ai prodotti dell’agricoltura ucraina.
SEIDISERA del 20.12.2025: L’intervista di Giuseppe Bucci a Cornelis Vrins
RSI Info 20.12.2025, 18:00
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“I nostri impianti nel porto di Pivdennyi sono stati bombardati la scorsa settimana, venerdì sera e stamattina”, ha precisato all’agenzia Keystone-ATS il manager, olandese d’origine ma in Svizzera da 30 anni. “Non siamo coperti” contro tali eventi, in quanto “gli assicuratori evitano questo tipo di rischio”, ha inoltre spiegato.
La Russia ha intensificato nelle ultime settimane gli attacchi su Odessa e dintorni, minacciando di lasciare l’Ucraina “senza accesso al mare” - parole di Vladimir Putin - specialmente dopo che Kiev ha lanciato una nuova campagna di attacchi con droni navali diretta anche contro petroliere della cosiddetta “flotta ombra” russa. I bersagli di missili e droni russi sono in particolare le infrastrutture portuali e gli impianti di produzione e distribuzione di energia. Le interruzioni dell’erogazione di elettricità e acqua, oltre che del riscaldamento, sono frequenti e di lunga durata.






