Mondo

Pistorius, 5 anni in prigione

L'ax atleta paralimpico, accusato di omicidio colposo, ne rischiava 10

  • 21.10.2014, 12:45
  • 07.06.2023, 00:04
Oscar Pistorius

Osca Pistorius

  • keystone

Oscar Pistorius è stato condannato a cinque anni di carcere per aver ucciso la fidanzata Reeva Steekamp. La sentenza, trasmessa in diretta da alcuni canali sudafricani, è stata pronunciata martedì mattina dalla giudice Thokozile Masipa, dopo un lungo preambolo.

La difesa, che non ha ancora deciso se ricorrere, sperava di ottenere gli arresti domiciliari; richiesta che, se assecondata, avrebbe, secondo Mazipa, dato un messaggio sbagliato.

La giudice aveva del resto aperto la sessione dicendo che "la decisione è solo mia e giudicare le persone non è una scienza esatta". Una frase che ricorda l'assenza, in Sudafrica, di una giuria popolare, ma che potrebbe voler anticipare le polemiche causate dalla sentenza. La famiglia Steenkamp, dal canto suo, ha dichiarato di non avere intenzione di fare appello.

Reuters/NC

Al di là della sentenza

Cinque anni di prigione. Per l’omicidio colposo della fidanzata Reeva Steenkamp, la notte di San Valentino dell’anno scorso, è la pena decisa dalla giudice Thokozile Masipa per Oscar Pistorius. “I fatti non cambiano ma spero la decisione sia di conforto per la famiglia di Reeva”, così la giudice nel corso della lettura di in una delle sentenze piu delicate degli ultimi decenni. ^

Una “sentenza bilanciata ma non facile”, come suggerito dalla stessa giudice sin dalle prime parole che hanno definito l’intero processo imperfetto, poco scientifico. Masipa ha cercato il punto di incontro tra la serietà reato, l’interesse della società e quello del condannato. Ha riconosciuto a Pistorius il rimorso ma anche la negligenza. Ha premesso che bisogna distinguere tra pena e vendetta e ha citato la “misercordia” quale elemento del giudizio.

Masipa ha anche dovuto stare attenta a non creare incidenti diplomatici con il Dipartimento dei servizi correzionali “al quale non mi voglio sostituire”: settimana scorsa in aula l’assistente sociale Annette Vergeer, chiamata a testimoniare dalla difesa dell’atleta, aveva insistito sulla disumanità delle carceri sudafricane: l’avvocato Barrie Roux aveva puntato tutto sull’incompatibilità tra le prigioni del paese e la condizione di salute di Pistorius. “Non è il primo detenuto disabile nella storia carceraria del paese” ha precisato Masipa in quella che sembrava un’arringa difensiva del sistema delle prigioni della nazione Arcobaleno.

Composti, seppure commossi, i genitori di Reeva Steenkamp si sono allontanati dall’aula dopo che Pistorius era già stato condotto fuori verso la sua cella, single, nel reparto di alta sicurezza. Questa sarà la sua prima notte dietro le sbarre: la famiglia Pistorius ha annunciato che non farà appello. Se confermeranno il tempo minimo che l’atleta dovra’ passare in carcere e’ di 10 mesi. Di sicuro una storia che non finisce qui.

di Lorella Beretta

Dal TG12.30:

RG 18.30 del 21.10.14 - La corrispondenza di Lorella Beretta

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Ti potrebbe interessare