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Putin celebra il 9 maggio, ma la Russia è divisa

La giornalista Katerina Gordeeva racconta una Russia lontana dalla retorica ufficiale, tra paura, indifferenza e opposizione silenziosa

  • 9 maggio, 18:10
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Mosca celebra 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale

SEIDISERA Magazine 09.05.2025, 18:44

  • ChiassoLetteraria
Di: SEIDISERA-Pierre Ograbek/Red. Info 

La Piazza Rossa di Mosca ha ospitato oggi la tradizionale parata del 9 maggio, giorno in cui la Russia celebra la vittoria sovietica sul nazismo nella Seconda guerra mondiale. Quest’anno l’evento ha attirato particolare attenzione internazionale per la presenza di leader stranieri come il presidente cinese e quello brasiliano. Ma per molti russi, questa data ha un significato ben diverso da quello propagandato dal Cremlino.

“Per me e per tutti quelli che conosco, questo non è un giorno di festa, ma di memoria, lacrime e dolore”, afferma Katerina Gordeeva, giornalista russa intervistata dalla RSI a margine dell’evento di apertura di ChiassoLetteraria di cui è stata protagonista. “Come si può festeggiare la morte di 37 milioni di persone?”, si chiede, ricordando che i veterani della Seconda Guerra Mondiale ripetevano sempre “Mai più”, non “Possiamo ripeterlo” come vuole lo slogan putiniano.

La retorica bellicosa del governo russo stride con la realtà di un paese profondamente segnato dalla guerra in Ucraina. Gordeeva, che ha raccolto numerose testimonianze di vittime del conflitto, descrive una popolazione divisa tra paura e indifferenza. “I russi hanno tanta paura di perdere quel poco che hanno, dopo quasi 100 anni di sofferenze economiche e politiche”, spiega la giornalista.

Nonostante Vladimir Putin affermi che “tutta la Russia sostiene l’operazione militare in Ucraina”, la realtà è ben diversa. “Ci sono 1’000 prigionieri politici nelle carceri russe”, ricorda una delle più note giornaliste dissidenti.

La repressione del dissenso ha creato un clima di terrore in cui “le persone hanno paura persino di pensare”. Secondo Gordeeva, questo è “un crimine che Putin ha commesso contro la sua stessa popolazione”. La giornalista descrive una società in cui molti hanno “chiuso quelle parti del cervello responsabili del senso di libertà e dignità”.

Nonostante la storia russa sia costellata di rivoluzioni improvvise, Katerina Gordeeva non crede che la società sia pronta a ribellarsi. “C’è tanta indifferenza e stanchezza”, osserva. Anche l’esercito russo non sembra motivato a continuare il conflitto per altri tre anni.

La situazione è complicata anche per i russi che hanno lasciato il paese. “L’Europa non era molto aperta verso di noi”, racconta la giornalista vincitrice dei primi Sibling Scholl e Anna Politkovskaja, sottolineando le difficoltà incontrate da chi è fuggito dalla guerra. “Penso che ora vedremo la fine dell’opposizione russa fuori dalla Russia”, aggiunge con amarezza la 48enne, dal 2021 autrice e conduttrice del canale YouTube Tell Gordeeva.

In conclusione, il quadro che emerge è quello di un paese profondamente diviso, dove la retorica ufficiale nasconde una realtà fatta di paura, repressione e stanchezza. Mentre sulla Piazza Rossa si celebra la vittoria del passato, il futuro della Russia appare quanto mai incerto.

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Katerina Gordeeva a Chiasso letteraria

Telegiornale 09.05.2025, 20:00

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Mosca celebra la vittoria sul nazifascismo

Telegiornale 09.05.2025, 20:00

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