Putin prende un thè nel Kursk riconquistato

Thè e uranio. Ma in due momenti distinti. Sono gli ingredienti della visita, a sorpresa, che il presidente russo Vladimir Putin ha effettuato martedì nella regione del Kursk. Un’uscita di cui ha riferito mercoledì il Cremlino.

Un video, trasmesso dai media statali russi, ha mostrato che Putin alla centrale nucleare 2 di Kursk, ancora in costruzione, e durante l’incontro a porte chiuse con volontari selezionati. Molti di loro indossavano abiti con la bandiera russa e le lettere “Z” e “V”, simboli dell’invasione russa dell’Ucraina.

“Quello che state facendo ora in questa difficile situazione per questa regione, per quest’area e per il Paese, rimarrà impresso per il resto della vostra vita come, forse, la cosa più significativa in cui siete stati coinvolti”, ha detto Putin mentre beveva un tè con i volontari.

La visita non annunciata del presidente russo è sembrata un tentativo di dimostrare che Mosca ha il controllo del conflitto. L’incursione nel Kursk, anch’essa a sorpresa, delle forze ucraine nell’agosto 2024, ha rappresentato per Kiev uno dei maggiori successi sul campo di battaglia in una guerra che dura da oltre tre anni. E per il Cremlino uno smacco, visto che era la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale che il territorio russo veniva occupato da un invasore. Un’occupazione ormai finita: la Russia lo scorso 26 aprile ha dichiarato che le sue forze hanno respinto l’esercito ucraino.

Durante la visita Putin ha dichiarato che sosterrà la proposta di costruire un museo nella regione per celebrare quello che il governatore in carica Alexander Khinshtein ha descritto come “l’eroismo dei nostri difensori e l’eroismo dei residenti della regione”. Alle famiglie sfollate è stato inoltre confermato un sostegno mensile fino al ritorno nelle loro abitazioni.

Lo scorso marzo, quando ancora le truppe ucraine controllavano parti di territorio russo, Putin aveva visitato una prima volta il quartier generale militare dove aveva incontrato degli alti ufficiali. Allora indossava una divisa mimetica dell’esercito, ieri si è presentato in cravatta, quasi a sottolineare la fine, per i russi, dell’emergenza militare nel Kursk.