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Quando la tragedia investe anche la censura cinese

Il dramma di Zhuhai inserito nel contesto di un Paese dove l’economia cresce a singhiozzo, ma la sicurezza resta un valore inscalfibile da mostrare ai cittadini e al mondo

  • 13 novembre, 16:36
  • 13 novembre, 17:50
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RG 12.30 del 13.11.24: Il servizio di Elisa Tirabassi sulla tragedia avvenuta in Cina e la censura

RSI Info 13.11.2024, 16:24

  • Reuters
Di: Radiogiornale/Spi 

Una Cina sempre più confrontata con episodi violenti, che trapelano soprattutto quando il fatto è troppo grande per essere trattenuto dalle maglie della censura. Il caso dell’automobilista, arrabbiato per una sentenza di divorzio, che martedì a Zhuhai, città meridionale, ha travolto una folla lasciando sull’asfalto 35 morti e oltre 40 feriti, è il più eclatante degli ultimi anni. Ma non isolato.

Episodi simili, conferma da Pechino la collaboratrice della RSI Elisa Tirabassi, “sono aumentati nel contesto di una crescita economica a singhiozzo, in cui crescono il nervosismo e la frustrazione di un popolo abituato fondamentalmente a bassissimi tassi di criminalità”.

La sorveglianza onnipresente non facilità la diffusione delle notizie. “Basti pensare che c’è voluto un giorno prima che le autorità locali rilasciassero qualsiasi informazione sulle vittime, in una dichiarazione, peraltro molto striminzita”. Rimossi immediatamente, continua Tirabassi ai microfoni del Radiogiornale, “anche i video che avevano iniziato a circolare online, addirittura moderate le discussioni sui social media e censurati anche i resoconti dei testimoni e addirittura alcuni dettagli diffusi da alcuni media cinesi”.

Per la Cina controllare la narrazione attraverso la censura è la normalità. Questo perché, osserva la collaboratrice, si vuole limitare l’effetto imitazione ed eventuali contestazioni con una diffusione della frustrazione fra i cittadini. Determinante è che l’incidente sia avvenuto in avvio dello Zhuhai Air Show, la più grande esposizione di aviazione del paese in cui arrivano giornalisti stranieri e molti visitatori. “Le autorità hanno quindi dovuto contenere l’accaduto per non diffondere il senso di instabilità e mancanza di sicurezza agli occhi dei cinesi, ma anche e soprattutto degli stranieri”. Mostrare i propri sentimenti è sì lecito, ma deve rimanere un atto privato e individuale: “Per questo è stato sgomberato il luogo dell’incidente da fiori e oggetti per commemorare le vittime”. L’immagine di facciata della Cina deve sempre rimanere quella di un posto estremamente sicuro e in cui tutto è sempre sotto controllo.
                

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