In Italia non è stato raggiunto il quorum dei referendum e l’affluenza si è fissata attorno al 30%. Ben al di sotto di una partecipazione del 50% più uno, per convalidare i risultati su temi come quelli del lavoro e della cittadinanza. Per un’analisi più approfondita su questo fallimento SEIDISERA ha intervistato il professore di Scienze politiche all’università Federico II di Napoli Marco Valbruzzi.
Perché su due temi così importanti sono andati a votare in così pochi? Hanno sbagliato i sindacati a scegliere la strada dei referendum?
“Ci sono tante spiegazioni - risponde il professor Valbruzzi - La principale è che il messaggio percepito dagli elettori italiani non è stato quello di un referendum sui temi di lavoro e cittadinanza. Ma è stato percepito come un referendum da un lato per risolvere alcune vecchie beghe dentro la coalizione di centrosinistra e soprattutto dentro il Partito Democratico. Un quesito dei cinque referendum riguardava una legge, neanche troppo vecchia, il Jobs Act approvata nel 2015 dal centrosinistra e dal Pd in testa. Questo è stato interpretato da molti elettori come una sorta di derby all’interno del centrosinistra. Non riguardava quindi almeno una metà del Paese e dei suoi dei suoi elettori”.
Un altro aspetto, cui lo studioso imputa la bassa affluenza, è che questo è stato recepito come un “referendum, non sul lavoro e sulla cittadinanza, ma sul Governo attuale. Quindi su Giorgia Meloni e il suo operato in questi due anni e mezzo. Quindi i due temi, che erano davvero rilevanti, non sono arrivati ad un numero sufficiente di elettori. Una parte di elettorato italiano ha deciso di non andare a votare perché intuiva o pensava di intuire che il voto fosse sulla popolarità dell’attuale governo in carica. Questo insieme di fattori spiega quel 30% scarso”.
Adesso si parla di riformare lo strumento del referendum. Si chiede di aumentare, o quanto meno si ipotizza di aumentare, il numero di firme da raccogliere da mezzo milione a un milione. Perché invece non si considera l’idea di togliere il quorum che, per esempio, qui in Svizzera non c’è?
“L’idea, che circola nella discussione pubblica nel nostro Paese, è o di abolire del tutto il quorum, soprattutto per i referendum consultivi, che devono non abrogare alcune leggi, affinché il Parlamento prenda posizione su tematiche che emergono dall’opinione pubblica. Credo che però la soluzione migliore, anche perché i costituenti italiani erano stati molto attenti a evitare un conflitto tra le decisioni parlamentari, cioè la sovranità parlamentare, poi la sovranità popolare, sia che i due quorum quello di ingresso, con mezzo milione di firme, e quello di validità debbano, se davvero devono, essere modificati assieme. Se si alza la soglia di ingresso a un milione, a quel punto, deve essere abbassato il quorum di validità. Perché l’Italia ormai è un paese a bassa partecipazione politica, alta disaffezione nei confronti della politica e dovrebbe essere utilizzato come quorum di validità dei referendum almeno l’ultimo dato dell’affluenza alle elezioni politiche del 2022, quando si recò alle urne il 64% degli aventi diritto. Parametrato a quello, oggi avremmo avuto questo referendum valido perché sono andati alle urne 15 milioni di elettori sui 29,5 milioni che nel 2022 si erano recati alle urne per le elezioni politiche”.
Un’ultima domanda sulle ripercussioni politiche di questo voto. Che conseguenze avrà sull’opposizione di centrosinistra?
“La prima conseguenza è un rafforzamento del centro del centrodestra e quindi dell’attuale Governo. Credo che invece vada ribadito l’aspetto delle conseguenze nella coalizione di centrosinistra. C’è un dato, su cui si incomincerà a riflettere da questa sera, e riguarda la differenza di esito tra i referendum sul lavoro, dove hanno votato sì grossomodo l’88% di coloro che si sono recati ai seggi e il referendum sulla cittadinanza, dove la percentuale dei sì è molto più bassa e per il momento oscilla tra il 65 e il 70%. Questo rende molto complicato il tentativo di costruire un campo largo, una coalizione che tenga insieme tutte le diverse anime del centrosinistra, dove ci sono anche diverse sensibilità sul lavoro, come abbiamo visto, ma anche sui quesiti della cittadinanza”.
In Italia non è stato raggiunto il quorum al referendum
SEIDISERA 09.06.2025, 18:00
Contenuto audio