La Russia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per "gravi inadempienze" nella gestione della crisi degli ostaggi di Beslan in Ossezia del Nord, che si concluse con un bilancio di oltre 330 morti nel settembre 2004 (186 erano scolari). Mosca è stata condannata a versare 3 milioni di euro ai querelanti, 409 cittadini sopravvissuti alla strage o parenti di vittime.
A giudizio di Strasburgo, le autorità russe non solo non furono in gradi di prevenire l'attacco alla scuola, compiuto da un gruppo di ribelli proceceni, malgrado ci fossero degli indizi del fatto che fosse in preparazione. Fallirono anche nella preparazioni dell'assalto delle forze speciali, avvenuto dopo tre giorni e condotto "con un uso sproporzionato della forza". Nelle mani degli estremisti caucasici c'erano quasi 1'200 fra adulti e bambini.
La Russia ha già reagisto alla sentenza: "Decisione inammissibile" è il commento ufficiale.
pon/AFP
Dal TG12.30: