La rivolta della base contro l'apparato ha riportato in sella nel PSOE, il partito socialista spagnolo, l'ex segretario Pedro Sanchez, defenestrato lo scorso ottobre da una rivolta dei “tenori” del partito. Sanchez ha vinto a sorpresa le primarie con il 49% davanti alla presidente dell'Andalusia Susana Diaz, ferma al 40% e all'ex-premier basco Patxi Lopez, al 10%.
Per il socialismo iberico, ha commentato un analista della tv iberica, si tratta di "uno tsunami". Forse anche per la politica spagnola. Sanchez, 45 anni, segretario dal 2014, era stato costretto alle dimissioni da un gruppo guidato da Susana Diaz dopo avere firmato due sconfitte storiche del PSOE alle politiche. Il partito era sceso al 22% dal 48% che aveva conquistato negli anni 1980 sotto Felipe Gonzales.
Sanchez si era poi dimesso anche dal parlamento per non dover seguire le nuove direttive di voto del partito, che aveva deciso l'astensione dall'opposizione sull'investitura del premier Popolare Mariano Rajoy con un esecutivo di minoranza, in nome della governabilità del Paese.
ATS/ANSA/Swing