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Sarkozy colpevole, ma non di corruzione: 5 anni di carcere

Confermata l’associazione a delinquere, ma è caduta la maggior parte delle imputazioni relative al finanziamento libico della sua campagna presidenziale del 2007

  • Oggi, 11:14
  • 47 minuti fa
01:35

Sarkozy colpevole di associazione per delinquere

Telegiornale 25.09.2025, 12:30

  • EPA/Teresa Suarez
Di: AP/AFP/Reuters/pon 

Il tribunale di Parigi ha dichiarato l’ex presidente Nicolas Sarkozy colpevole di associazione per delinquere ma lo ha assolto dalle accuse di corruzione passiva, appropriazione indebita di fondi pubblici e violazione delle norme elettorali, nella vicenda del finanziamento libico della sua campagna per le presidenziali 2007. La Corte gli ha inflitto cinque anni di reclusione. L’ex inquilino dell’Eliseo andrà dunque in carcere indipendentemente dal fatto che inoltri o meno un ricorso contro la sentenza.

Secondo la presidente della Corte, Nathalie Gavarino, Sarkozy “lasciò che i suoi collaboratori agissero per ottenere sostegno finanziario” dal regime di Muammar Gheddafi. Due altri imputati, Claude Guéant e Brice Hortefeux, sono stati giudicati colpevoli rispettivamente di corruzione passiva e falso e di associazione a delinquere.

Il 70enne, in carica dal 2007 al 2012, è giunto in aula accompagnato dalla moglie, Carla Bruni. Erano presenti anche i tre figli adulti.

A processo da gennaio con 10 coimputati, Sarkozy era accusato di aver ottenuto milioni di euro da Tripoli in cambio di sostegno sul piano internazionale al regime, all’epoca isolato. La procura aveva chiesto sette anni di detenzione, 300’000 euro di multa e cinque anni di ineleggibilità. Già condannato a tre anni di carcere per corruzione, in una vicenda diversa, Sarkozy è stato privato in giugno della Legione d’onore.

Come è nata la vicenda

Il caso risale al 2011, quando lo stesso Gheddafi affermò la Libia aveva segretamente finanziato con milioni di euro la campagna di Sarkozy. Il dittatore venne ucciso quello stesso anno dai ribelli, che ne rovesciarono il potere con il decisivo appoggio di una coalizione militare occidentale. Mediapart, sulla base di documenti di intelligence, nel 2012 fece riferimento a un accordo da 50 milioni. Gli investigatori avevano inoltre esaminato da vicino gli scopi di diversi viaggi compiuti in Libia da collaboratori del presidente fra il 2005 e il 2007. Nel 2016, poi, l’uomo d’affari franco-libanese affermò di aver funto da corriere, portando in Francia valigette piene di denaro destinate al Ministero dell’interno. Una dichiarazione che in seguito ritrattò e che è oggetto di un procedimento penale distinto, che coinvolge lo stesso Sarkozy e anche Carla Bruni, per subornazione di testimone.

Indagato in questa stessa vicenda e oggetto di un mandato di cattura, Takieddine è deceduto martedì in Libano, dove era fuggito dopo una precedente condanna nel 2020 per il suo ruolo in un altro caso, l’affare “Karachi” che riguarda il versamento di commissioni occulte nell’ambito della vendita di navi militari e sottomarini francesi rispettivamente all’Arabia Saudita e al Pakistan.  

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