La Svizzera potrebbe essere vicina a un accordo commerciale con gli Stati Uniti, che potrebbe prevedere dazi doganali al 15% sulle esportazioni elvetiche. Ad indicarlo è il media economico statunitense Bloomberg. In seguito il presidente statunitense Donald Trump ha confermato che la Casa Bianca sta lavorando con la Confederazione a un accordo per abbassare i dazi.
Da agosto i prodotti provenienti dalla Confederazione vengono tassati al 39%. L’imposizione decisa da Trump per la Svizzera è tra le più alte e dall’annuncio sono andati avanti i negoziati tra i due Paesi. Negoziati che secondo Bloomberg, il quale cita fonti vicine al dossier, potrebbero sfociare nelle prossime due settimane in un accordo favorevole per la Confederazione. Nulla, però, è ancora definitivo. I negoziati potrebbero fallire, come era già successo quest’estate.
Per Bloomberg, a giocare un ruolo per muovere le acque, sarebbe stato l’incontro della scorsa settimana tra alcuni imprenditori svizzeri e Donald Trump. I primi avrebbero proposto di investire nel settore farmaceutico e nelle infrastrutture americane, come pure di delocalizzare le fonderie d’oro negli Stati Uniti.
A conferma delle indiscrezioni, ci sono le affermazioni del rappresentante statunitense per il Commercio Jamieson Greer, che dopo l’incontro aveva dichiarato che le aziende svizzere erano “molto motivate a venire a stabilirsi negli Stati Uniti e a svolgervi attività in settori come l’industria farmaceutica, l’aeronautica o persino la fonderia d’oro”.

RG 12.30 del 10.08.2025 - Il servizio di Gian Paolo Driussi
RSI Info 10.08.2025, 12:47
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