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Scene di guerriglia urbana a Rio de Janeiro

Almeno 64 morti nei violenti scontri tra polizia e narcotrafficanti nelle favelas - L’ONU chiede indagini urgenti

  • 2 ore fa
02:28

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Notiziario 28.10.2025, 21:00

  • Reuters
Di: AFP/ATS/YR 

Rio de Janeiro è stata teatro di violenti scontri armati martedì durante un’operazione di polizia di proporzioni eccezionali, che ha provocato almeno 64 vittime. L’intervento, diretto contro uno dei principali cartelli del narcotraffico brasiliano, ha coinvolto 2’500 agenti ed è stato condotto nelle favelas della zona nord della città, nei Complessi di Penha e Alemão, non lontano dall’aeroporto internazionale.

Durante l’operazione, si sono registrati intensi scontri a fuoco, barricate e incendi. Secondo il governatore dello Stato di Rio, Claudio Castro, esponente della destra e alleato dell’ex presidente Jair Bolsonaro, “60 criminali” sono stati “neutralizzati”, mentre quattro agenti di polizia hanno perso la vita. Il bilancio include anche 81 arresti, la confisca di 75 fucili d’assalto e una grande quantità di droga.

All’ospedale Getulio Vargas, situato nei pressi delle zone colpite, un flusso continuo di veicoli ha trasportato feriti e cadaveri, tra cui agenti, presunti membri delle gang e civili. A Vila Cruzeiro, una delle favelas coinvolte, una ventina di giovani uomini sono stati arrestati e tenuti sotto stretta sorveglianza, seduti a terra, a torso nudo e con lo sguardo abbassato.

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Rio de Janeiro, giovani uomini arrestati e tenuti sotto stretta sorveglianza

  • Reuters

L’operazione, secondo il governo statale, mirava a contrastare l’espansione territoriale del Comando Vermelho, una delle principali organizzazioni criminali del Paese. Le forze dell’ordine hanno impiegato due elicotteri, 32 veicoli blindati e dodici mezzi di demolizione per abbattere le barricate, alcune delle quali costruite con decine di autobus.

Le conseguenze dell’imponente intervento si sono fatte sentire anche tra i residenti: oltre 200’000 persone sono rimaste senza trasporti pubblici, scuole chiuse e servizi sanitari sospesi.

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani si è detto “inorridito” e ha chiesto “indagini rapide” per chiarire le circostanze dell’operazione. Anche Human Rights Watch ha definito l’intervento “una tragedia enorme” e ha sollecitato l’apertura di inchieste su ogni morte registrata.

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