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Scholz sotto pressione per finanziare la spesa tedesca

Il cancelliere è intervenuto in Parlamento dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha privato il suo Governo di 60 miliardi di euro di fondi straordinari

  • 28 novembre 2023, 13:55

RG 12.30 del 28.11.2023 La corrispondenza di Walter Rauhe

RSI Info 28.11.2023, 13:54

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Di: RG/AFP/Reuters/pon

La spesa sociale non si tocca, al sostegno all’Ucraina (che si punta a raddoppiare a 8 miliardi di euro), agli investimenti per modernizzare l’infrastruttura e alla lotta alla crisi energetica causata dalla guerra Berlino non vuole rinunciare, ma far quadrare i conti è difficile. Olaf Scholz era atteso al varco dal Parlamento oggi, martedì, dopo una sentenza della Corte costituzionale di Karslruhe che due settimane fa ha vietato al Governo tedesco di ricorrere a fondi speciali fuori bilancio, 60 miliardi di euro inizialmente stanziati contro la pandemia di coronavirus.

L’Esecutivo si è così trovato confrontato a una crisi di bilancio e il cancelliere socialdemocratico nel suo intervento odierno non si è sbilanciato su come risolverla. All’orizzonte c’è il timore di un’ulteriore frenata dell’economia tedesca, che già oggi, fra le principali del mondo, è quella che ha rallentato maggiormente. Il freno ai prezzi dell’energia, si è limitato a dire Scholz, non dovrebbe essere più necessario a partire dall’inizio del 2024: le fatture di gas ed elettricità per imprese ed economie domestiche restano molto al di sopra rispetto a prima del conflitto ucraino, ma al di sotto della soglia massima che si era deciso di fissare. In caso di nuova fiammata, ha però promesso il cancelliere, lo Stato risponderà presente.

La coalizione “semaforo” con Verdi e liberali ha preso decisioni solo sul supplemento al budget 2023, non ancora per quello del prossimo anno e non è unanime sull’eventualità di dichiarare una nuova “situazione di emergenza”. Questa permetterebbe di oltrepassare la soglia di deficit dello 0,35% del PIL fissata nella Costituzione dai tempi di Angela Merkel, ben più severa del 3% stabilito dalle regole europee. Se fosse questa la soluzione adottata, la Germania un tempo campionessa del rigore finanziario sforerebbe per la quarta volta consecutiva.

L’opposizione aspetta in agguato e suggerisce che l’unica via d’uscita per il Governo in difficoltà sia quella di indire elezioni anticipate.

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