Sei persone sono state uccise nella notte tra sabato e domenica in Ucraina in seguito a bombardamenti su insediamenti civili con missili e droni russi, secondo quanto riferito da fonti giudiziarie.
“Le forze russe hanno attaccato le regioni di Dnipropetrovsk (a est) e Odessa (nel sud). Sei persone sono morte, tra cui due bambini”, hanno annunciato i servizi del procuratore generale ucraino. I minori uccisi erano due ragazzi di 11 e 14 anni, ha precisato il mediatore ucraino per i diritti umani Dmytro Lubinets.
Un attacco russo nella regione di Zaporizhia (sud) ha inoltre lasciato senza elettricità circa 58’000 abitazioni, ha riferito il governatore Ivan Fedorov. Le truppe russe attaccano ogni inverno, dal 2022, le infrastrutture elettriche dell’Ucraina, costringendo il Paese a introdurre restrizioni nella fornitura di energia e a importare elettricità.
A conferma di tale situazione va rilevato che la Russia ha lanciato più missili sull’Ucraina nel mese di ottobre rispetto a qualsiasi altro mese dall’inizio del 2023, in attacchi notturni mirati in particolare alla rete energetica, secondo un’analisi dei dati ucraini realizzata dall’AFP.
Sempre domenica le autorità militari ucraine insistono sul fatto che le loro forze stanno ancora resistendo nella città di Pokrovsk, sulla linea del fronte orientale, nonostante l’intensificarsi dell’offensiva russa. Secondo il comandante in capo ucraino Oleksandr Syrskyi, è in corso un’operazione complessa per “distruggere ed espellere le forze nemiche” dalla città.
Ordigni ucraini sul porto russo di Tuapse, navi in fiamme
Un attacco ucraino con droni ha dal canto suo provocato un incendio su una petroliera nel porto russo di Tuapse, sul Mar Nero. L’equipaggio è stato sgomberato dalla nave, ha comunicato il centro di protezione civile della regione meridionale di Krasnodar. Anche il terminal per il carico del petrolio è stato danneggiato dall’attacco, insieme a una seconda imbarcazione.
Entrambe si sono incendiate presso il terminal petrolifero di Rosneft a Tuapse. Si ritiene che la petroliera CHAI, battente bandiera liberiana, faccia parte della flotta ombra russa. Canali Telegram hanno diffuso foto e video che indicano la presenza di tre incendi nel porto. Sulla costa russa del Mar Nero, Novorossijsk e Tuapse sono i principali porti per l’esportazione di petrolio.
Le forze armate ucraine attaccano da mesi l’industria petrolifera russa, considerata cruciale per il finanziamento della guerra.
Attacchi ucraini con droni sono stati segnalati anche in altre zone della Russia. Nella regione di Rostov, nel sud, le autorità hanno riferito di due feriti. Il ministero della Difesa russo ha asserito di aver abbattuto 164 droni ucraini, ma tale dato non può essere verificato in modo indipendente.
Droni sconosciuti su basi militari in Belgio
Intanto domenica è in corso un’indagine in Belgio dopo nuovi sorvoli di droni sopra una base militare per due sere consecutive. Lo ha reso noto il ministro della Difesa Theo Francken. Droni sospetti sono stati segnalati venerdì e sabato sera sopra la base aerea di Kleine-Brogel, nel nord-est del Paese. La base aerea di Kleine-Brogel è nota per ospitare armi nucleari statunitensi.
Sabato “non si è trattato di un semplice sorvolo, ma di una missione mirata contro Kleine-Brogel”, ha affermato Theo Francken sul social X, menzionando tre segnalazioni di droni “di tipo più grande” e che volavano “a quota più elevata. Un elicottero della polizia e alcune pattuglie hanno inseguito un drone, ma ne hanno perso le tracce”, ha aggiunto il ministro belga della Difesa.
Un’inchiesta è in corso. “È severamente vietato far volare droni sopra le aree militari. La Difesa deve fare tutto il possibile per abbatterli”, aveva sottolineato Francken il giorno prima. All’inizio di ottobre, droni non identificati avevano già sorvolato il campo militare belga di Elsenborn, situato vicino al confine con la Germania.
Va ricordato che tre giorni fa Francken in un’intervista al media belga De Morgen ha risposto alla domanda se il Belgio tema che Putin possa lanciare un attacco missilistico contro Bruxelles con un duro “no, poiché a quel punto colpirebbe il cuore della NATO e noi distruggeremmo Mosca”. Il ministro ha poi precisato che sì, l’articolo 5 del Patto Atlantico sarebbe rispettato e tutta l’Alleanza difenderebbe il Paese attaccato: “Ovviamente lo farebbe. In Europa c’è un forte pregiudizio nei confronti del governo americano ma perché non dovrebbe rispettare l’articolo 5?”
Gli aveva risposto l’ex presidente russo Dmitry Medvedev, proferendo tutta una serie di minacce e insulti: “Congratulazioni a tutti gli amici della Russia (e in particolare all’imbecille ministro della Difesa belga) per il test riuscito del drone sottomarino a propulsione nucleare Poseidon. A differenza del Burevestnik, il Poseidon può essere considerato una vera e propria arma apocalittica”, ha rimarcato Medvedev





