Il presidente della Corea del Sud Lee Jae Myung ha riferito giovedì che le aziende coreane probabilmente esiteranno a effettuare ulteriori investimenti negli Stati Uniti a meno che Washington non migliori il proprio sistema di visti per i loro dipendenti, mentre le autorità USA hanno rilasciato centinaia di lavoratori che erano stati arrestati la scorsa settimana in una fabbrica della Georgia.
Il ministero degli Esteri sudcoreano ha successivamente confermato che le autorità statunitensi hanno rilasciato i 330 detenuti, 316 dei quali coreani, e che questi ultimi sono stati trasportati in autobus ad Atlanta, dove saliranno a bordo di un volo charter che dovrebbe arrivare in Corea del Sud venerdì pomeriggio.
La massiccia retata in Georgia e la diffusione da parte delle autorità americane di un video che mostrava alcuni lavoratori incatenati portati via hanno suscitato indignazione e un senso di tradimento in Corea del Sud. Il raid è avvenuto meno di due settimane dopo il vertice tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente Lee e poche settimane dopo che i due Paesi avevano raggiunto un accordo che ha risparmiato alla Corea del Sud dazi più elevati dall’amministrazione Trump, ma solo dopo che Seul si era impegnata a investire 350 miliardi di dollari negli Stati Uniti.
La “retata” delle autorità USA suscita sdegno in Corea del Sud
I legislatori sia del Partito liberal-democratico di Lee, sia dell’opposizione conservatrice hanno condannato gli arresti come scandalosi e brutali, mentre il più importante quotidiano sudcoreano ha paragonato il raid a una “caccia ai conigli” condotta dalle autorità statunitensi per l’immigrazione nel tentativo di raggiungere l’obiettivo fissato dalla Casa Bianca di 3’000 arresti al giorno.
Le autorità statunitensi hanno risposto che alcuni dei lavoratori detenuti avevano attraversato illegalmente il confine degli Stati Uniti, mentre altri erano entrati legalmente ma avevano visti scaduti o erano entrati con esenzioni dal visto che vietavano loro di lavorare.
Ma esperti e funzionari sudcoreani hanno affermato che Washington non ha ancora dato seguito alla richiesta avanzata da anni da Seul di garantire un sistema di visti che accolga i lavoratori coreani qualificati, nonostante abbia esercitato pressioni sulla Corea del Sud affinché espanda gli investimenti industriali negli Stati Uniti.
L'autobus con a bordo i cittadini coreani lascia la struttura carceraria in Georgia per dirigersi verso l'aeroporto
Il sistema americano dei visti per i coreani da rivedere
Le aziende sudcoreane hanno fatto affidamento su visti di soggiorno di breve durata o sul Sistema elettronico di autorizzazione al viaggio per inviare i lavoratori necessari per avviare siti produttivi e svolgere altre attività di sviluppo industriale, una pratica che è stata ampiamente tollerata per anni.
Il presidente Lee ha affermato che la decisione degli Stati Uniti di istituire o meno un sistema di visti che consenta alle aziende sudcoreane di inviare lavoratori qualificati nei siti industriali avrà un “impatto significativo” sui futuri investimenti sudcoreani negli Stati Uniti.
Lo stabilimento di batterie della Georgia è uno degli oltre venti grandi siti industriali che le aziende sudcoreane stanno attualmente costruendo negli Stati Uniti. Tra questi figurano altri stabilimenti di batterie in Georgia e in diversi altri Stati, un impianto di semiconduttori in Texas e un progetto di costruzione navale a Filadelfia, un settore che Trump ha spesso sottolineato in relazione alla Corea del Sud.

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Notiziario 05.09.2025, 14:00
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