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Siria, i ribelli puntano verso Homs

Le truppe governative di al Assad stanno lasciando le aree meridionali del Paese - La Russia invita i suoi cittadini ad abbandonare il Paese

  • 6 dicembre 2024, 11:41
  • 9 dicembre 2024, 10:15
Si combatte tra Hama e Homs

Si combatte tra Hama e Homs

  • foto archivio keystone
Di: ATS/AFP/ANSA/Swing 

Abu Mohammad al-Jolani, leader della milizia HTS che guida l’opposizione armata in Siria, ha affermato, nella prima intervista da anni alla CNN, che l’obiettivo dei ribelli filoturchi è di rovesciare il regime di Bashar al-Assad.

L’intervista è stata fatta, fa sapere il network USA in una località siriana segreta  proprio mentre HTS conquistava Hama. “L’obiettivo della rivoluzione è il rovesciamento di questo regime. È nostro diritto usare tutti i mezzi disponibili per raggiungere tale obiettivo”, ha affermato Jolani. “La Siria merita un sistema di Governo istituzionale, non uno in cui un singolo sovrano prende decisioni arbitrarie”. Nell’intervista, Jolani afferma anche che “i semi della sconfitta del regime sono sempre stati al suo interno...gli iraniani hanno tentato di far rivivere il regime, prendendo tempo, e in seguito anche i russi hanno cercato di sostenerlo. Ma la verità rimane: questo regime è morto.”

La Russia, alleata di Assad che sta appoggiando anche con la sua aviazione presente nel Paese, ha intanto chiesto ai suoi cittadini di lasciare la Siria, garantendo comunque che i servizi diplomatici e consolari a Damasco continueranno a funzionare normalmente.

Segnalati attacchi aerei sulle vie di comunicazione

Nel frattempo l’ONG Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH) (che gestisce le informazioni a Coventry, nel Regno Unito, ndr) ha riferito di attacchi aerei su un ponte autostradale strategico che collega la città di Hama, controllata dai ribelli, a Homs, località che il regime di al-Assad sta cercando di difendere per impedire che cada nelle mani dei ribelli. “Velivoli da combattimento hanno effettuato diversi attacchi aerei contro il ponte Al-Rastan sull’autostrada Homs-Hama, con l’obiettivo di interrompere il collegamento tra le due città e preservare la sicurezza di Homs”, riferisce la ONG con sede nel Regno Unito e che dispone di una vasta rete di fonti in Siria.

Mentre i combattimenti si stanno intensificando, decine di migliaia di siriani sono fuggiti da Homs, la terza città del Paese, temendo l’avanzata delle forze ribelli che hanno preso le città di Hama e Aleppo più a nord. Homs si trova a soli 40 chilometri (25 miglia) a sud di Hama, che i ribelli hanno catturato ieri (giovedì). Secondo gli analisti, i combattenti guidati dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS) potrebbero spingersi verso la città, un collegamento chiave tra Damasco e Hama. I ribelli hanno lanciato un’offensiva a sorpresa il 27 novembre dalla loro roccaforte di Idlib (nord-ovest), conquistando decine di località, la maggior parte di Aleppo (nord) e Hama. Secondo fonti locali, le ostilità hanno provocato più di 800 morti.

Forze governative si ritirano dalla Siria sud-orientale

Parte delle forze governative siriane si sono ritirate dalla Siria sud-orientale, lungo la valle dell’Eufrate, in una zona storicamente contesa tra forze iraniane e statunitensi. Lo riferisce sempre l’Osservatorio siriano per i diritti umani in Siria, secondo cui i governativi hanno lasciato posizioni nella zona di Dayr az Zor, di Mayadin e di Abukamal al confine con l’Iraq.

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Ribelli jihadiste verso Homs

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