È di due morti e cinque feriti, tra cui una donna in gravi condizioni, il bilancio della sparatoria avvenuta martedì all’interno del centro commerciale Siam Paragon, a Bangkok, prima che l’aggressore - un 14enne - fosse arrestato dalla polizia. Lo ha annunciato il capo della polizia thailandese. Le persone uccise sono due donne, una cinese di 34 anni e una birmana; la ferita in gravi condizioni è un’altra donna, colpita da un proiettile alla testa.
Sulle reti sociali circola un fermo immagine di un giovane con pantaloni mimetici e due pistole in mano, ripreso dalle telecamere di sicurezza subito dopo esser entrato nel Siam Paragon, uno dei centri commerciali più frequentati di Bangkok, nel centro della capitale thailandese.
Stando ai media thailandesi, la cattura dello sparatore è avvenuta senza resistenza. L’autore della sparatoria è un ragazzo di 14 anni, ha rivelato in seguito la polizia thailandese, diffondendo foto della carta d’identità del giovane. Ancora ignoti i motivi del suo gesto.
L’adolescente è thailandese e portava in testa un cappellino con stampata la bandiera degli Stati Uniti. Indossava una maglietta nera e pantaloni mimetici che ricordano gli indumenti dei responsabili di alcune celebri stragi avvenute in scuole americane. Avrebbe sparato con una Glock da 9 millimetri. Secondo i media thailandesi, è il figlio di un professore universitario di una delle maggiori università della capitale.
L’aggressore ha confessato alla polizia di aver sparato perché si sentiva minacciato da “qualcosa o qualcuno” che gli avrebbe fatto del male. Il dialogo è chiaramente udibile in un video che circola sulle reti sociali, filmato subito dopo l’arresto, e in cui il ragazzo appare ancora visibilmente scosso, pur parlando lucidamente.
Notiziario delle 14:00 del 03.10.2023
Notiziario 03.10.2023, 14:08