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Tianjin, veleni fuori legge

Accusata l'azienda dal cui magazzino sono partite le esplosioni: non poteva stoccare prodotti nocivi

  • 18.08.2015, 11:02
  • 07.06.2023, 11:46
Si cerca ancora una settantina di dispersi

Si cerca ancora una settantina di dispersi

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Sono trascorsi quasi 6 giorni dalle due esplosioni che hanno causato la morte di 114 persone, il ferimento di altre 700 e la devastazione dell’area portuale di Tianjin. I soccorritori sono ancora all’opera, con la minaccia di forti precipitazioni sull’area, per cercare di ripristinare la situazione e per eventualmente individuare i corpi di altre vittime, considerato il fatto che ci sono ancora una settantina di dispersi.

Fonti locali riferiscono, frattanto, del fatto che l’azienda proprietaria del deposito dove si sono registrate le due forti esplosioni non era in possesso delle necessarie autorizzazioni per immagazzinare prodotti nocivi e pericolosi almeno fino allo scorso mese di giugno. Giovedì, il giorno dopo il disastro, le autorità avevano arrestato 10 dirigenti dell’impresa tra cui il direttore e il suo vice.

Tianjin Donjiang Port Ruihai International Logistics ha continuato ad ammassare prodotti chimici pericolosi dall’ottobre 2014 allo scorso giugno senza permessi. Il governo della regione sospetta che nei magazzini erano stoccate 700 tonnellate di cianuro di sodio, prodotto potenzialmente mortale se inalato o ingerito.

Red.MM/ATS/Swing

Dal TG12.30:

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