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Trump annuncia: Israele e Hamas sono d’accordo sulla prima fase del piano di pace

Il presidente degli Stati Uniti: ciò significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le proprie truppe su una linea concordata come primo passo

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Gaza City

  • Keystone
Di: Agenzie/M. Ang./ludoC 

Israele e Hamas hanno firmato la prima fase dell’accordo su Gaza proposto dagli Stati Uniti, che prevede il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e di prigionieri palestinesi. Lo ha annunciato mercoledì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

“Sono molto orgoglioso di annunciare che Israele e Hamas hanno entrambi firmato la prima fase del nostro piano di pace”, ha dichiarato Trump su Truth. “Ciò significa che TUTTI gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le proprie truppe su una linea concordata come primo passo verso una pace forte, duratura e perpetua”, ha aggiunto Trump.

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Trump giovedì alla Casa Bianca

  • Keystone

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, ha scritto per parte sua su X: “I mediatori annunciano che questa notte è stato raggiunto un accordo su tutte le disposizioni e i meccanismi di attuazione della prima fase dell’accordo di cessate il fuoco su Gaza, che porterà alla fine della guerra, al rilascio degli ostaggi israeliani e dei detenuti palestinesi, e all’ingresso degli aiuti umanitari. I dettagli saranno annunciati più tardi”. I dettagli saranno annunciati successivamente, ha aggiunto il portavoce.

Le TV israeliane riferiscono che l’accordo sul rilascio di tutti gli ostaggi e la fine della guerra a Gaza sarà firmato giovedì alle 12 (le 11 in Svizzera).

“Con l’aiuto di Dio, li riporteremo tutti a casa”, ha dapprima dichiarato il Primo Ministro Benjamin Netanyahu riguardo agli ostaggi, in un breve messaggio postato su X.

Successivamente ha aggiunto che: “Con l’approvazione della prima fase del piano, tutti i nostri ostaggi saranno riportati a casa. Questo è un successo diplomatico e una vittoria nazionale e morale per lo Stato di Israele. Fin dall’inizio, ho chiarito: non ci fermeremo finché tutti i nostri ostaggi non torneranno e tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti. Grazie alla ferma determinazione, all’azione militare potente e ai grandi sforzi del nostro grande amico e alleato, il presidente Trump, abbiamo raggiunto questo punto di svolta cruciale. Ringrazio il presidente Trump per la sua leadership, la sua partnership e il suo impegno incrollabile per la sicurezza di Israele e la libertà dei nostri ostaggi”.

Hamas ha dichiarato per parte sua che: “Il movimento annuncia il raggiungimento di un accordo che determina la fine della guerra a Gaza, il ritiro dell’esercito israeliano, l’ingresso di aiuti e lo scambio di prigionieri, dopo negoziati responsabili e seri che il movimento ha condotto insieme alle fazioni. Apprezziamo profondamente gli sforzi dei fratelli mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, e apprezziamo anche gli sforzi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine definitivamente alla guerra e ottenere il completo ritiro dalla Striscia di Gaza”

Possibile visita di Trump in Medio Oriente

Donald Trump aveva poco prima annunciato una possibile visita in Medio Oriente alla fine della settimana, ritenendo che un accordo fosse “molto vicino”, al quarto giorno di negoziati in Egitto per cercare di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza. Aveva citato l’Egitto come probabile destinazione, senza escludere addirittura una visita nella Striscia di Gaza.

Attualmente a Gaza ci sono ancora 48 ostaggi, vivi o morti. Quelli ritenuti ancora vivi sono 20 e Hamas prevede di rilasciarli tutti nel fine settimana, hanno riferito all’agenzia Associated Press fonti informate sui fatti, mentre l’esercito israeliano inizierà a ritirarsi dalla maggior parte della Striscia.

Basati sul piano di Trump in 20 punti, i colloqui, iniziati lunedì, si sono svolti due anni dopo l’inizio della guerra nella Striscia di Gaza, scatenata da un attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023. Durante le discussioni degli ultimi giorni, l’esercito israeliano ha continuato a bombardare l’enclave palestinese, secondo fonti locali.

L’analisi del nostro inviato: un primo passo, una prima fase


“La guerra è finita. L’annuncio di Donald Trump ha squarciato la notte qui in Israele, a Gerusalemme. Sono le tre di notte. Poco più di 1 ora fa, sui social il presidente degli Stati Uniti ha fatto sapere Israele e Hamas hanno siglato un accordo. Prevede la liberazione di tutti i 48 ostaggi tuttora nella Striscia di Gaza, quelli vivi e quelli purtroppo morti e un ritiro dei soldati israeliani lungo una linea che è stata concordata, immediata”, ha spiegato il nostro inviato Emiliano Bos, “la gioia è dei familiari degli ostaggi che da due anni attendevano questo momento. Il primo ministro Netanyahu ha parlato di un grande giorno per Israele e ha già convocato per le prossime ore, nella giornata di giovedì, il governo per la convalida formale di questo accordo. Certo, restano 733 giorni di guerra: la risposta di Israele ai massacri del 7 ottobre 2023 quasi 70’000 palestinesi sono stati uccisi. La Striscia di Gaza è stata sistematicamente rasa al suolo, con straordinaria brutalità da parte di Israele in quello che l’ONU ha definito un genocidio. Ma almeno c’è un primo passo, una prima fase, come viene definita, di questo accordo, che mira a chiudere del tutto in maniera più complessiva e porre la parola fine a questa guerra. 

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Egitto: proseguono i negoziati su Gaza

Telegiornale 08.10.2025, 20:00

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