Una causa per diffamazione e calunnia con una richiesta di risarcimento di ben 15 miliardi di dollari. È quanto Donald Trump ha intrapreso contro il New York Times, dopo le rivelazioni della testata sui passati legami fra l’attuale inquilino della Casa Bianca e il ricco imprenditore Jeffrey Epstein, morto nel 2019.
È stato lo stesso Trump a darne notizia attraverso un post pubblicato sul suo social network Truth. Nessun commento è per ora pervenuto dal quotidiano, che ha pubblicato articoli secondo i quali il tycoon inviò a Epstein un biglietto e un disegno a sfondo sessuale in occasione di uno dei suoi compleanni. Trump, che nega di esser stato autore di questo messaggio, ha attaccato il giornale definendolo nel suo post come uno “dei peggiori e più degenerati nella storia del nostro Paese”.
A detta del presidente la firma su questa lettera, risalente al 2003, non è la sua. Il NYT ha tuttavia mantenuto la sua versione dei fatti, pubblicando in particolare diverse lettere firmate da Trump alla fine degli anni ‘90 o nei primi anni Duemila, che riportano firme molto simili a quella del messaggio a Epstein.
Jeffrey Epstein fu ritrovato morto 6 anni fa in un carcere di Manhattan, nel quale era detenuto dopo essere stato arrestato per accuse di abusi sessuali e traffico internazionale di minorenni.
Trump accusa il NYT di asserire menzogne su di lui, sulla sua famiglia e sulle sue imprese, oltre a diffondere false informazioni sul movimento MAGA (“Make America Great Again”) che lo sostiene.
Il presidente non è nuovo ad azioni giudiziarie miliardarie nei confronti di giornali che reputa a lui ostili. Lo scorso luglio, infatti, ha intentato una causa nei confronti del Wall Street Journal, chiedendo almeno 10 miliardi di dollari di indennizzo, sempre a seguito di un articolo che gli ha attribuito un’altra lettera, con contenuti osceni, indirizzata a Epstein.

Caso Epstein, pubblicato il biglietto di Donald Trump
Telegiornale 09.09.2025, 20:00