“Il Governo indiano sta attualmente importando direttamente o indirettamente petrolio dalla Russia”. Con questa spiegazione il presidente statunitense Donald Trump ha deciso di imporre un ulteriore 25% di dazi all’India, che raggiungono così il 50%. L’ordine esecutivo, del quale riferisce il canale televisivo CNBS, è stato comunicato questo mercoledì.
Le tariffe dovrebbero entrare in vigore 21 giorni dopo la firma dell’ordine, il che significa che sia l’India che la Russia potrebbero avere il tempo di negoziare con l’amministrazione le tasse sulle importazioni.
La mossa della Casa Bianca fa seguito agli incontri del principale inviato diplomatico di Trump, Steve Witkoff, a Mosca per spingere la Russia ad accettare la pace in Ucraina. Trump ha minacciato di aumentare i dazi sulla Russia e di imporre sanzioni secondarie ai suoi alleati, se il presidente russo Vladimir Putin non si muoverà per porre fine alla guerra in Ucraina.
L’aumento dei dazi all’India complica ulteriormente le relazioni tra Stati Uniti e India e arriva poco dopo che una fonte governativa indiana ha dichiarato che il primo ministro indiano Narendra Modi visiterà la Cina per la prima volta in oltre sette anni alla fine del mese. I rapporti Washington e nuova Delhi stanno affrontando la crisi più grave degli ultimi anni dopo che i colloqui non hanno prodotto un accordo commerciale.
La mossa di Trump potrebbe ridisegnare le ambizioni economiche dell’India. Molte aziende americane hanno visto nell’India un’alternativa alla produzione cinese che Trump sperava di ridurre attraverso l’uso di tariffe. Sebbene la Cina acquisti petrolio anche dalla Russia, Pechino non è stata soggetta alle tariffe aggiuntive nell’ordine firmato dal presidente repubblicano.

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Notiziario 06.08.2025, 17:00
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