Donald Trump e Benjamin Netanyahu hanno fatto fronte comune lunedì in Florida contro l’Iran e qualsiasi tentativo di riarmo, oltre che contro Hamas, minacciato dal presidente americano in caso di mancato rispetto del piano di pace per Gaza. Dai pulpiti di una conferenza stampa congiunta organizzata nella residenza di Mar-a-Lago del miliardario, quest’ultimo ha messo in guardia con fermezza Teheran, nemico giurato di Israele, sei mesi dopo i raid americani contro il suo programma nucleare.
“Mi auguro che non stiano ancora cercando di riarmarsi, perché se lo fanno non avremo altra scelta che eliminare molto rapidamente questo riarmo”, che si tratti di installazioni nucleari o di missili balistici, ha spiegato. Il presidente americano ha inoltre minimizzato le voci che parlano di tensioni con il primo ministro israeliano. Israele ha “rispettato il piano” per Gaza, ha affermato, aggiungendo di non essere “preoccupato per nulla di ciò che fa Israele”.
Donald Trump ha invece puntato il dito contro il movimento islamista palestinese Hamas e ha ribadito che il suo disarmo – uno dei punti della seconda fase del piano per Gaza – è necessario.
Benjamin Netanyahu, che ha definito il suo incontro con il repubblicano “molto produttivo”, ha approfittato della visita per consegnare a Donald Trump la più alta onorificenza civile del Paese, una prima volta per un non israeliano. Trump ha detto lunedì di non essere completamente d’accordo con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sul dossier della Cisgiordania, senza tuttavia precisare i punti di frizione.
Durante il punto stampa, al presidente è stato chiesto se avesse un messaggio da trasmettere al capo del governo israeliano sulla Cisgiordania e se temesse che l’offensiva dei coloni su quel territorio occupato dallo Stato ebraico potesse compromettere l’attuale processo di pace. Trump ha replicato: “Abbiamo avuto una discussione, una grande discussione da tempo sulla Cisgiordania. Non direi che siamo d’accordo al 100%, ma arriveremo a una conclusione in merito”, ha dichiarato Donald Trump.
Inoltre, Donald Trump ha affermato lunedì di valutare la vendita di caccia F-35 alla Turchia, nonostante le obiezioni di Israele durante la visita del primo ministro Benjamin Netanyahu in Florida. “Ci stiamo pensando molto seriamente”, ha dichiarato il presidente americano in risposta a una domanda su un possibile accordo con la Turchia per questi aerei da combattimento.
Washington aveva escluso la Turchia dal suo programma di sviluppo degli F-35 nel 2019, prima di imporre un anno dopo sanzioni ad Ankara, pur essendo alleata nella Nato, a causa dell’acquisto del sistema russo di difesa antiaerea S-400. Ma Donald Trump mantiene rapporti stretti con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, che aveva ricevuto a fine settembre alla Casa Bianca.
L’idea di un accordo fa storcere il naso a Israele, che ritiene che i F-35 favorirebbero la Turchia in caso di guerra potenziale, mentre i due Paesi sono in tensione sulla Siria. Interrogato in merito, Donald Trump ha affermato che Recep Tayyip Erdogan è un “ottimo amico. Non avremo problemi”, ha aggiunto. “Non succederà nulla”.

Netanyahu va da Trump
Telegiornale 29.12.2025, 20:00





