“Posso dire che qualcosa accadrà. E se non accadrà faremo un passo indietro”, ha detto con i giornalisti il presidente americano dopo la telefonata di due ore con il suo omologo russo. Fra tanti “credo” che Putin voglia la pace, e “penso che Zelensky voglia la fine” del conflitto, a molti osservatori le parole pronunciate da Donald Trump sono sembrate troppo morbide. Esiste una linea rossa nelle trattative tra i due Paesi belligeranti che farebbero allontanare gli Stati Uniti, “ma non ne parlo perché renderebbe i negoziati più difficili”, ha detto il presidente che ha anche spiegato di non aver aumentato le sanzioni alla Russia perché farlo renderebbe le cose “peggiori”.
Una strategia, quella rivendicata da Trump, che all’indomani della telefonata raccoglie reazioni politiche divergenti. Se la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è limitata a ringraziare il presidente Trump per i suoi instancabili sforzi, molto critico è stato il giudizio del ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius che accusa Putin di voler solo giocare a prendere tempo. “Lo si vede molto chiaramente”, ha detto in vista delle consultazioni con gli altri ministri degli Esteri e della Difesa dell’UE.
Dello stesso tenore il commento di Kiev. “È ovvio che la Russia sta cercando di prendere tempo per continuare la guerra e l’occupazione. Stiamo lavorando con i nostri partner per fare pressione sui russi affinché si comportino diversamente. Le sanzioni sono importanti e sono grato a chiunque le renda più tangibili per i responsabili della guerra”, ha scritto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In precedenza una fonte aveva riferito che i leader europei e ucraini erano rimasti “scioccati” dal fatto che Trump non avesse voluto mettere sotto pressione Putin con le sanzioni minacciate.

Ucraina, lungo la linea del fronte
Falò 25.02.2025, 20:45
Da Mosca sottolineano invece che i contatti tra Russia e Ucraina sono stati ristabiliti e sono già in corso di implementazione. Lo ha detto martedì il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov in una conversazione con i giornalisti resa nota dall’agenzia russa Tass. Aggiungendo tuttavia che non sono state fissate scadenze per la preparazione del memorandum, le parti si scambieranno le bozze ed elaboreranno un testo unico. “Non ci sono scadenze e non possono essercene - ha detto in una dichiarazione rilanciata dalla Tass -. È chiaro che tutti vogliono farlo il più velocemente possibile, ma, ovviamente, il diavolo si nasconde nei dettagli”, ha detto Peskov.
Anche la Cina parla di sostegno “il dialogo diretto” ristabilito tra Russia e Ucraina, dopo che Trump ha annunciato lunedì che i due Paesi avrebbero avviato con effetto immediato i colloqui di pace. “La Cina sostiene tutti gli sforzi volti al raggiungimento della pace e auspica che le parti interessate proseguano il dialogo e i negoziati per una soluzione politica della crisi”, ha commentato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel corso del briefing quotidiano.

La chiamata tra Trump e Putin
SEIDISERA 19.05.2025, 18:00
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