A Gaza moltissime persone fanno fronte a una situazione di carestia: da venerdì questo annuncio ha fatto il giro dei media di tutto il mondo. A sottolineare la drammatica situazione in cui vivono centinaia di migliaia di abitanti della Striscia sono i dati dell’Integrated Food Security Phase Classification, un sistema globale standardizzato utilizzato per classificare la gravità dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione in un determinato territorio.
Ecco di cosa si tratta e come funziona questo strumento, sostenuto dall’ONU e sviluppato per migliorare l’analisi della sicurezza alimentare e i processi decisionali.

La situazione attuale e quella in proiezione
Cos’è l’IPC e cosa fa?
L’IPC analizza dati su cibo, nutrizione, mezzi di sussistenza e mortalità per classificare l’insicurezza alimentare in cinque fasi: nessuna insicurezza (accesso al cibo garantito), stress (difficoltà moderate), crisi (grave mancanza di cibo, malnutrizione e necessità di interventi), emergenza (carenza estrema di cibo) e, infine, la fase cinque di catastrofe/carestia, ovvero il collasso totale dell’accesso al cibo, con tassi mortalità e malnutrizione estremi.
Per decidere che fase dichiarare, l’IPC utilizza indicatori come la quantità di cibo consumato, i tassi di malnutrizione acuta nei bambini, il tasso di mortalità grezza e infantile e la disponibilità di cibo e accesso ai mezzi di sussistenza.
Cosa succede se l’IPC dichiara una carestia
La dichiarazione di una carestia è estremamente grave e rara, poiché richiede il superamento di soglie specifiche: almeno il 20% della popolazione in un’area soffre di fame estrema; tassi di malnutrizione acuta globale superiori al 30% nei bambini sotto i 5 anni; tasso di mortalità giornaliera superiore a 2 persone su 10.000 per cause legate alla fame.
I rapporti basati sull’IPC, tuttavia, non danno adito a risposte automatiche. Tutto dipende dalla volontà politica, dall’accesso umanitario (soprattutto nelle zone di conflitto) e dalla disponibilità di risorse. Infatti, l’IPC non ha autorità diretta per imporre sanzioni, ma funge da strumento tecnico per informare e guidare.
Solo altri quattro annunci di carestia negli anni
Quello relativo a Gaza è il quinto annuncio di una situazione di insicurezza alimentare che ha raggiunto la fase cinque in poco più di vent’anni, da quanto l’IPC è stato sviluppato nel 2004. Prima vennero riscontrate le seguenti situazioni di carestia: Somalia, 2011; Sud Sudan, 2017; ancora Sud Sudan, nel 2020 e Sudan nel 2024.

Dichiarata la carestia a Gaza
Telegiornale 22.08.2025, 20:00