Responsabili militari e di impresa ucraini hanno intascato 40 milioni di dollari (35 milioni di franchi) nel quadro di un acquisto di armamento all’inizio della guerra. Il caso di malversazione è stato svelato oggi, domenica, dall’SBU, il principale servizio segreto di Kiev.
Era l’agosto del 2022, sei mesi dopo l’invasione russa: il denaro - 1,5 miliardi di grivnie - doveva servire a comprare 100’000 proiettili di mortaio, che non vennero mai consegnati. La somma venne infatti intascata da funzionari del Ministero della difesa e dirigenti della società Lviv Arsenal, con la complicità di un’azienda straniera. Quattro persone sono finite sotto inchiesta e una di esse si trova in detenzione, dopo essere stata intercettata mentre tentava di lasciare il Paese.
Diversi casi di corruzione erano già emersi in Ucraina durante il conflitto, in particolare proprio in seno al citato Ministero della difesa. Nell’agosto dello scorso anno, il presidente Volodymyr Zelensky aveva annunciato la sostituzione in toto dei responsabili regionali del reclutamento, a causa delle esenzioni accordate in cambio di denaro.
L’intensificazione della lotta alla corruzione è uno dei nodi su cui anche l’Unione Europea insiste con Kiev, in relazione alla sua domanda di adesione ai Ventisette. L’Ucraina si trova ben oltre il 100° rango mondiale (e a uno degli ultimi in Europa) nella classifica di Transparency International.

Notiziario delle 11:00 del 28.01.2024
Notiziario 28.01.2024, 11:30
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