Una nuova nave della “Freedom Flotilla”, carica di aiuti umanitari e attivisti pro-palestinesi, ha lasciato domenica il porto di Siracusa diretto verso la Striscia di Gaza. La partenza avviene poco più di un mese dopo l’intercettazione e il sequestro da parte di Israele di un’imbarcazione simile.
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L’“Handala”, un ex peschereccio norvegese, è salpata poco dopo mezzogiorno con a bordo una quindicina di attivisti. La missione, di natura non violenta, mira a raggiungere l’enclave palestinese, devastata da oltre venti mesi di guerra e da una gravissima crisi umanitaria.
A bordo dell’imbarcazione sono stati caricati medicinali, alimenti, materiale per l’infanzia e attrezzature mediche. Il viaggio, lungo circa 1’800 chilometri, durerà una settimana attraverso il Mediterraneo. “L’obiettivo è portare solidarietà umana e internazionale alla popolazione di Gaza”, ha dichiarato una coordinatrice del progetto.
L’iniziativa segue quella della nave “Madleen”, partita il 1° giugno sempre dall’Italia, con a bordo tra gli altri l’attivista Greta Thunberg e l’eurodeputata Rima Hassan. Il veliero fu intercettato a circa 185 chilometri dalla costa di Gaza, e alcuni passeggeri furono trattenuti per giorni.
Israele ha imposto un blocco umanitario alla Striscia di Gaza a partire da marzo, aggravando una situazione già drammatica in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Le carenze di cibo, medicinali e beni essenziali sono ormai croniche, e i tentativi di portare aiuti via mare si scontrano con il rigido controllo israeliano.

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