Il partito del presidente venezuelano Nicolas Maduro ha ottenuto domenica una schiacciante vittoria nelle elezioni legislative e regionali boicottate dall’opposizione, aggiudicandosi 23 dei 24 governatorati e una probabile maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale.
Lo rivelano i risultati annunciati dal Consiglio elettorale nazionale (CNE) del Paese sudamericano: il Partito socialista unito del Venezuela (PSUV) ha vinto in tutti gli stati tranne quello centroccidentale di Cojedes. La coalizione di Maduro ha ottenuto l’82,68% dei voti nelle liste nazionali delle legislative.
Per la prima volta, è stato eletto anche un governatore dell’Essequibo, Neil Villamizar, che non avrà reali poteri perché questo territorio che era venezuelano al momento dell’indipendenza era poi passato sotto controllo britannico ed è ora parte della Guyana (di cui costituisce due terzi della superficie). È ricco di risorse e Caracas da tempo rivendica la restituzione dell’area a ovest del fiume omonimo, con più insistenza da un anno a questa parte.

Seggi deserti a Caracas per le elezioni legislative e regionali
Le urne erano collocate in oltre 15’700 centri e quasi 28’000 seggi. In seguito all’appello della leader dell’opposizione Maria Corina Machado a non partecipare, il tasso di astensione è stato altissimo e diverse urne - come questa della foto, scattata a Caracas - sono andate deserte. “Oltre l’85% dei venezuelani ha disobbedito a questo regime criminale”, ha commentato Corina Machado.