Zuma, toccata e fuga

Jacob Zuma si è presentato venerdì al tribunale di Durban - per rispondere delle accuse di frode e corruzione in merito a una fornitura di armi che risale agli anni novanta - ma il giudice ha subito rinviato il processo all'8 giugno. Il procedimento giudiziario è atteso con impazienza dall'opposizione e dalle organizzazioni non governative anti-corruzione, che si augurano un verdetto esemplare.

L'ex presidente sudafricano, 75 anni, è sospettato di aver ricevuto tangenti per un contratto di armamento da 4,2 miliardi di euro, firmato nel 1999 dal Sudafrica con diverse società straniere, tra cui la francese Thales. All'epoca Zuma era vicepresidente del Paese africano. In un fax inviato nel 2000 a Parigi, un manager locale di Thales scrisse che il gruppo si era impegnato a pagare 500'000 rand all'anno a Zuma per garantire la "protezione" del gruppo e "il supporto permanente di JZ (Jacob Zuma) per i progetti futuri".

Zuma, travolto dagli scandali, era stato costretto alle dimissioni due mesi fa dopo un lungo braccio di ferro con il suo partito, l'African national congress (ANC).

AFP/M. Ang.