Natura e Animali

In Messico le farfalle monarca non regnano più

Il degrado ambientale sta mettendo a rischio una delle migrazioni più straordinarie nel mondo degli insetti

  • 10 febbraio, 14:47
  • 23 febbraio, 08:38

Migrazione delle farfalla monarca a rischio

Telegiornale 10.02.2024, 12:30

  • keystone
Di: TG/Laura Daverio

Per le culture preispaniche erano animali sacri, venivano indentificati con lo spirito del bosco e le anime dei defunti. Per i Maya, attraverso di loro tornavano gli spiriti dei guerrieri. Sono le farfalle monarca, che in Messico arrivano ogni anno all’inizio di novembre. Coincidono con il tempo del dia de los muertos, il giorno dei morti celebrato con un misto di tradizioni indigene e cristiane.

Le farfalle scelgono di stazionare nelle foreste centrali del Messico, che lasceranno alla fine di febbraio per rimettersi in viaggio, compiendo uno straordinario percorso migratorio di oltre 4’000 km per arrivare in Canada, passando dagli Stati Uniti.

In Messico le riserve naturali diventano un’imperdibile attrazione turistica. Si passa per vicoli pieni di bancarelle di souvenir, dove si offre un po’ di tutto, da portachiavi a calendari a magliette, che riportano l’immagine e i colori vivaci del lepidottero. Ma ci si può incamminare verso le riserve solo a piccoli gruppi guidati, rimanendo in silenzio quando vi si arriva. Sono talmente tante, le farfalle, che i turisti possono ritrovarsi circondati, timorosi di urtarle muovendosi. Sono fragili, se rimangono all’ombra perdono la mobilità e muoiono di freddo in pochi minuti. Così scelgono altitudini sempre più elevate perché le temperature stanno salendo in Messico, come nel resto del mondo.

Ogni anno si monitora la quantità di farfalle che arrivano, registrando una tendenza in calo. Non potendo contare le singole farfalle, si fa una stima generale calcolando la superficie totale che coprono, e quest’anno i risultati sono allarmanti. Si è passati da 2,2 ettari a 0,9, con una diminuzione del 59%. Per capire la gravità della perdita, basti pensare che nel 1997 le farfalle occupavano 18 ettari. Colpevoli i cambiamenti climatici, che ormai influenzano la vita e la sopravvivenza di ogni specie. E l’impatto delle azioni umane si estende all’uso di pesticidi e insetticidi lungo il percorso migratorio. Le farfalle si posano e assorbono elementi chimici, e così facendo si ammalano e periscono.

Si stima che le farfalle monarca abbiano 2 milioni di anni, ripetono i loro rituali migratori ignare del mondo che cambia. E proprio le riserve dove scelgono di tornare in Messico tutti gli anni, si trovano da tempo in zone difficili, con una forte presenza dei cartelli della droga, delle loro attività economiche e criminali, che includono il disboscamento illegale. Oltretutto in Messico non è facile combattere le battaglie ambientaliste, come dimostra il fatto che sia il terzo paese per numero di omicidi di attivisti, dopo Colombia e Brasile.  

Grande difensore di queste piccole creature fu Homero Gomez, che dirigeva la riserva del Rosario, la più grande, nello Stato di Michoacan. Si batteva per la conservazione delle foreste che permettevano alle farfalle di sopravvivere. Una lotta che gli costò la vita. Sparì nel gennaio 2020 e fu ritrovato due settimane dopo senza vita. Nei video selfie lo si vede circondato dalle sue amate farfalle, mentre sorride, raccontandone la storia al pubblico. Non fu l’unico, solo pochi giorni dopo fu ucciso Raul Hernandez Romero, che nella riserva lavorava come guida e, come Homero Gomez, la voleva preservare. Come tanti altri casi di omicidio in Messico, rimangono ad oggi irrisolti.

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