Il 2 luglio si festeggia la Giornata mondiale degli UFO, una ricorrenza che fornisce l’occasione giusta per rinfrescare la curiosità che noi esseri umani proviamo quando pensiamo alla possibilità che ci siano altre forme di vita oltre la nostra nell’Universo.
Senza entrare nel merito della veridicità o meno di tutte le numerose notizie di avvistamenti di UFO o presunti tali, approfittiamo della ricorrenza per parlare di polpi. Come mai proprio oggi? Perché secondo una trentina di scienziati questi animali avrebbero origini extraterrestri.
World UFO Day
Tra le righe 02.07.2025, 14:00
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Sebbene possa sembrare una classica bufala, un gruppo di 30 ricercatori ha pubblicato un controverso studio su Progress in Biophysics and Molecular Biology suggerendo che i polpi potrebbero avere delle origini aliene.
Gli autori ritengono in sintesi che gli antenati degli attuali polpi potrebbero essere giunti sulla Terra trasportati da comete ghiacciate. Sempre secondo loro, virus e batteri provenienti da altre zone dell’Universo sarebbero giunti da noi incastrati nelle comete e, dopo essersi diffusi sul nostro Pianeta, avrebbero dato il via all’evoluzione delle creature terrestri.
Uno scenario fantascientifico. La pubblicazione ha comprensibilmente suscitato reazioni scettiche di zoologi ed evoluzionisti, oltre che dalla grande maggioranza degli scienziati in generale, che ritengono l’articolo basato su prove non sufficientemente solide ed errato per tutta una serie di motivi.
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Una teoria bizzarra, che contribuisce perlomeno a tenere alto l’interesse nei confronti dell’evoluzione di specie come polpi, seppie e calamari, creature estremamente affascinanti che non mancano di stupirci grazie a capacità cognitive inaspettate.
Questi animali hanno infatti dimostrato in più occasioni di possedere grandi abilità nell’utilizzo di strumenti e nella risoluzione di problemi di vario tipo. Per esempio, quando devono predare molluschi come cozze o vongole, i polpi sanno usare le proprie braccia per aprire il guscio della preda, tenuto chiuso dai potenti muscoli in dotazione ai molluschi.
Inoltre, nell’ambito di un’interessante ricerca riguardante il ruolo che l’apprendimento gioca nella risoluzione dei problemi da parte del polpo comune, i ricercatori hanno dimostrato che questa specie è in grado di aprire un contenitore di vetro chiuso con un tappo di plastica per accedere alla preda contenuta nel barattolo. Inoltre, gli studiosi hanno pure osservato che l’abilità dei polpi migliora ad ogni tentativo. E gli esempi di questo tipo sono davvero numerosi.

Le sorprendenti abilità del polpo lo rendono un essere vivente molto studiato nel campo della robotica bioispirata e in un certo senso ci permettono di creare un mondo che fino a qualche anno fa sembrava fantascienza.
Il corpo di questo animale è privo di scheletro, estremamente flessibile e può deformarsi permettendogli di passare attraverso spazi angusti. Ma in caso di necessità, il polpo può anche irrigidire le sue braccia e applicare grandi forze grazie al suo apparato muscolare. Una muscolatura che permette all’animale di piegare, allungare, accorciare e spostare le braccia in qualsiasi direzione. Replicare questa capacità è una delle sfide più intriganti per l’ingegneria robotica.
Non a caso, negli anni sono stati sviluppati diversi robot ispirati ai polpi. Uno dei primi in questo settore è stato Octopus: un robot che dispone di tentacoli con l’esterno in silicone mossi da molle metalliche che si contraggono al passaggio della corrente. Octopus è in grado di afferrare oggetti di varie forme e il suo sviluppo alcuni anni fa ha dato il via ad una serie di progetti più elaborati.
Uno degli ultimi in ordine di tempo è stato sviluppato nel 2024 e si chiama SpiRobs: è interamente stampato in 3D e può sollevare oggetti fino a 250 volte il proprio peso. Disponibile in varie versioni miniaturizzate, montate su droni o con combinazioni di più bracci per avvolgere e sollevare oggetti, ha la particolarità di essere un progetto open source, cioè disponibile a tutti e liberamente replicabile, così che ognuno possa fabbricarlo a casa propria.
Forse i polpi non avranno un’origine extraterrestre, ma sicuramente ci permettono di immaginare robot che fino a qualche anno fa erano presenti solo nei racconti di fantascienza.