Salute

Quando un neo è sospetto

In occasione della giornata dedicata alla prevenzione del cancro della pelle, si ricorda l’importanza dell’autosorveglianza

  • 6 maggio, 21:23

Proteggere la pelle dalla minaccia del tumore

Il Quotidiano 06.05.2024, 19:00

  • RSI
Di: Quotidiano/RSI Info

Un neo o una qualsiasi macchia che cambia sulla nostra pelle è il primo campanello d’allarme: potrebbe essere il segnale di un cancro della pelle. Ne parliamo, perché proprio oggi - martedì - in occasione della giornata dedicata alla prevenzione dei tumori della pelle parte una campagna nazionale di sensibilizzazione, in cui oltre 150 persone sono state visitate da un medico specialista in dermatologia in una delle quattro sedi della Lega cancro Ticino.

Ogni anno in Svizzera vengono diagnosticati circa 3’000 melanomi maligni. È un tumore abbastanza comune (il quarto in Ticino) e provoca ogni anno entro i confini nazionali circa 300 decessi. Quasi un quarto dei pazienti ha meno di 50 anni.

Come si valutano dunque i propri nei? Basta osservarli e seguire la regola dell’ABCDE, sigla che sta per “asimmetria, bordo, colore, dinamica (o dimensione) ed evoluzione”, come spiega la dottoressa Patrizia Carrozza Merlani, specialista in dermatologia. Insomma, la macchia è sospetta se la forma è irregolare, i bordi sono frastagliati, la colorazione non è omogenea e si osserva un suo cambiamento.

Una delle cause principali del cancro della pelle sono le scottature solari, specie quelle subite nei primi diciotto anni di vita. Pertanto, la migliore prevenzione è la protezione dal sole, ribadisce la dottoressa.

Nonostante le campagne di sensibilizzazione che da anni vengono proposte, i tumori continuano tuttavia ad aumentare. Come si spiega? “I motivi sono diversi” afferma Cristina Mangas, caposervizio di dermatologia e responsabile del Centro tumori cutanei complessi dell’Ente ospedaliero cantonale. “Da una parte, i risultati della prevenzione che facciamo oggi si vedranno tra qualche anno: l’origine dei tumori odierni risale a venti-trent’anni fa, quando la sensibilizzazione non era a questi livelli. E poi con la tecnologia attuale si riescono a diagnosticare piccoli tumori che una volta passavano inosservati”.

Nel frattempo, sul fronte del cancro della pelle l’autodiagnosi gioca un ruolo molto importante. E anche la tecnologia fa sempre di più la sua parte. “Esistono già delle applicazioni che aiutano nell’autosorveglianza” continua Mangas, che sottolinea anche l’apporto dell’intelligenza artificiale: “Sta migliorando la tecnica diagnostica, rendendo più preciso il body mapping”.

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