Scienza e Tecnologia

Addio a Windows 10, ma la finestra resta socchiusa

Il sistema operativo di Microsoft, che ha segnato l’ultimo decennio, da oggi non verrà più aggiornato - “Ma i privati, con qualche precauzione, possono continuare a usarlo”, dice l’esperto

  • 14 ottobre, 19:11
  • Ieri, 08:25
05:40

Quando un sistema operativo va in pensione

Prima Ora 14.10.2025, 18:00

Di: Prima Ora-Laura Pozzi/Spi 

È stato chiamato il giorno dell’addio. Martedì 14 ottobre 2025 segna una svolta importante per milioni di utenti di Windows 10. Microsoft ha infatti interrotto la fornitura di aggiornamenti gratuiti del software, dell’assistenza tecnica e delle correzioni di sicurezza per questo sistema operativo. Per comprendere meglio le implicazioni di questo cambiamento, Prima Ora ha intervistato Stefano Doninelli, fondatore della DOS GROUP, una società specializzata in informatica e innovazione.

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Stefano Doninelli, fondatore di DOS-GROUP

  • RSI

“Per gli utenti privati, diciamo per l’utilizzo normale a casa, si può continuare comunque a utilizzare Windows 10”, rassicura l’esperto. Tuttavia, vanno adottate alcune precauzioni: “Bisogna magari puntare un po’ più su un buon antivirus perché si bloccano questi aggiornamenti”.

La situazione è diversa per le aziende. “Qui occorre per forza fare un passaggio per seguire i nuovi trend, dall’intelligenza artificiale alla sicurezza”. Il suo consiglio è di “prestare una certa attenzione a questo passaggio”, mentre il suggerimento ai privati è di considerare prima i costi.

Nonostante la fine degli aggiornamenti, Doninelli ha rassicurato gli utenti sulla sicurezza di Windows 10: “Assolutamente sì, ci si può fidare”. Tuttavia, il passaggio a Windows 11 potrebbe richiedere un aggiornamento dell’hardware: “È per questo che facciamo una distinzione tra le due categorie di utenza, proprio perché il nuovo sistema operativo introduce delle nuove funzionalità sull’intelligenza artificiale, si proietta verso un utilizzo sempre più spinto del cloud”.

Il problema maggiore sta nella “macchina”, ossia possederne una obsoleta: “Il rischio per il privato è di avere un hardware un po’ vecchio e ritrovarsi con una incompatibilità che obbliga a una sostituzione”. In caso di incompatibilità, le opzioni sono limitate: “O resto dove sono o devo andare a comprare un nuovo computer. Va fatta una valutazione su quello che è il mio utilizzo”.

Per quanto riguarda il trasferimento dei dati in caso di aggiornamento o acquisto di un nuovo computer, anche qui l’esperto rassicura: “Assolutamente non c’è problema. Bisogna fare il trasferimento dei documenti se non si è già passati alla modalità di utilizzo cloud. Oggi anche Office 365 lavora in cloud. Sempre più si va in questa direzione”.

Se il cambiamento odierno riguarda Windows, cioè l’interfaccia che vediamo all’avvio del computer, cambiamenti in futuro sono da attendersi anche per gli strumenti di lavoro, ossia le applicazioni Office: “Nei prossimi anni probabilmente spariranno questi software e si passerà a un tipo di utilizzo tramite intelligenza artificiale. Si partirà da una richiesta di risoluzione di un problema e da lì sarà il sistema che userà gli strumenti più adatti”.

In conclusione, mentre la fine del supporto per Windows 10 rappresenta una sfida, soprattutto per le aziende, gli utenti privati possono continuare a utilizzare il sistema operativo con alcune precauzioni. La decisione di aggiornare o meno dipenderà dalle esigenze individuali. In ogni caso una finestra si chiude, e se ne riapre un’altra.

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